Federica Nappi- Ho una vasta esperienza nel settore del marketing e delle comunicazioni, incluso ma non limitato a: scrittura di comunicati stampa; progettazione di presentazioni ufficiali e tecniche; supervisionare le campagne sui social media; lancio di prodotti sul mercato; e pianificare eventi, sia di persona che, vista l’attuale situazione di pandemia, online. Mi piace immensamente il mio lavoro e faccio sempre del mio meglio. Ho imparato ad apprezzare l’istruzione e la mia esperienza di lavoro in grandi aziende mi ha insegnato a interagire bene con persone di vari ceti sociali.
Nel corso della mia carriera, ho avuto il privilegio di gestire lanci di prodotti sensibili e altri argomenti che richiedevano un’attenta comunicazione e attenzione ai dettagli. Positività, apertura al feedback e iniziativa sono qualità che metto in campo, tutte cruciali in una posizione come questa. Trovo che il lavoro di squadra sia intellettualmente stimolante e personalmente appagante grazie ai progetti completati. Poiché la famiglia Nappi è “estremamente importante nel territorio” di Battipaglia, e poiché sono attesi più di 400 ospiti, don Antonio teme che l’evento non sia all’altezza.
La mamma e la nonna di Federica l’aiutano a fare la scelta dei vestiti; la prima opzione è “stile country”, ma nessuno ne è convinto. Il secondo è in una “bella sfumatura di verde”, ma il saggio consiglio della nonna è di attenersi al collaudato bianco o niente. Fallito. In termini di abiti, la terza opzione è il gold standard. Niente di straordinario, però. Da non perdere la serenata prematrimoniale; mangiamo e ridiamo, ma non tanto quanto negli episodi precedenti. Don Antonio, sempre l’uomo semplice, si veste a festa, indossando i suoi gioielli più inestimabili;
assistiamo anche a sua madre che prepara il “gatt” di patate; Nel frattempo, Federica e Mauro si giurano amore eterno. Al castello, la gente scarica bomboniere in scatole così grandi che ognuna potrebbe contenere un televisore. Dopo l’arrivo dei primi ospiti, la catastrofe si abbatte proprio davanti alle coppie quando i piccioni vengono liberati e iniziano a volare direttamente nei loro volti. Don Antonio sfoga le sue frustrazioni sull’inserviente, dicendo che avrebbe dovuto aprire la scatola al contrario. Il padre della sposa si presenta in abito argentato, ma è in ottima compagnia tra gli invitati;
la seconda tragedia della giornata si verifica poco dopo quando gli ospiti non riescono a trovare il proprio posto. Ora ci sarà una festa. La felice coppia fa un giro in elicottero prima di tornare in tempo per ascoltare il cantante neo-melodico di turno; data la preminenza dei Nappi, Don Antonio fornisce la sorpresa musicale. Sul tavolo c’è una vera e propria proposta di alleanza. A La Sonrisa, progettata da Don Antonio Polese, i festeggiamenti si concludono con combattimenti di mongolfiere, fuochi d’artificio e la distribuzione di Pulcinelle di diversi centimetri come bomboniere.
Dopo un lungo fidanzamento, Federica Nappi e Mauro Inverso finalmente si sposano. La sua ricca famiglia di Battipaglia non trattiene le spese del matrimonio. Dato il gran numero di partecipanti, l’hotel era al completo e poi alcuni, è stato noleggiato un elicottero per scattare foto intorno a Ravello, e c’erano anche attività acquatiche e fuochi d’artificio durante l’ora della torta. Cosa, non di più? Tuttavia, la madre della sposa ruba la scena durante questo matrimonio, come è consuetudine. Madre Caterina non è passata inosservata, e stasera è più che mai, attraente e corteggiata.
Ha un gusto unico per l’architettura, che può essere visto nella sua casa. E per il bouquet di sua figlia per completare l’abito da sposa. Tuttavia, c’è sempre motivo di festeggiare grazie agli ospiti, che sono una vera e propria miniera di kitsch che non bada a spese. A differenza dei matrimoni dei suoi genitori, tuttavia, la sposa di stasera indossava un abito lineare nella forma, essenziale nel design e adorabile nello stile. Poi c’è la serenata “contenuta”, priva di neomelodie, che è intrigante. Seguì l’inevitabile dramma dell’accoglienza. E in una serata senza “tavola cubana”, senza porchetta, e senza frutti di mare crudi,
tutti gli occhi sono puntati su Sonrisa e sulla bomboniera molto sottile e semplice… Fra don Antonio Polese e ‘don’ Antonio Nappi era sbocciata intanto un’amicizia, e i due erano desiderosi di realizzare una “iniziativa antra”: a giudicare dall’espressione di Nappi, era già stabilito che i battesimi, le comunioni e i matrimoni della generazione successiva sarebbero si terrà presso il Castello. Tra quanto pensi che li rivedremo? Nel frattempo, venerdì prossimo andrà in onda il finale di serie de Il Boss delle Cerimonie.
Questa è la ciliegina sulla torta per tutti i soggetti coinvolti. Sia Federica che suo padre, Antonio, sono felicissimi. Un matrimonio degno di un Nappi. Don Antonio Polese ed io pianificheremo presto un altro evento. E stiamo aspettando anche mentre parliamo. Riconosciamo però il disagio provato dai quattrocento invitati, ognuno dei quali porterà a casa una bomboniera da conservare per i posteri. Il maitre d’hôtel, Ferdinando, è quasi commosso alla vista delattività acquatiche e fuochi d’artificio che rendono Sonrisa così “bella” e “viva” e affollata. eh.
Quattrocento individui! Stasera lo sposo non ha detto niente. Trova un marito. Chi è il vero eroe qui? Mamma Caterina ha ricevuto elogi anche da don Antonio: “Mi ha informato che nonostante faccia matrimoni da molti anni, è rimasto stupito dalla mia eleganza. Potete credergli facilmente. Dite che un cameo più sottile non sarebbe andato male, eh. Don Antonio ‘regala’ al cantore la sua gioia, dicendo: “E’ valsa un po’ di allegria per una cerimonia così importante”. Inoltre, è presente un fazzoletto. Potremmo, parafrasando Tot, “finire così a secco “a secco,
senza nemmeno una melodia per intrattenere i quattrocento avventori dei Nappi di Battipaglia? Alle 18:00 di sera, gli sposi potranno fare un giro in elicottero, per gentile concessione di papà Antonio. Perché? A salpare e scattare alcune foto. E quando Don Antonio gira il filo per la madre della sposa, gli sposi capovolgono il cestino dei piccioni per dare un’occhiata all’interno. Il narratore dice: “Una tragedia che Vincenzo, il gestore dei piccioni, avrebbe potuto evitare.” Mi è stato detto che non c’è spazio per l’ironia in questo programma. Don A ntonio spiega: “Ci tengo allo stile, a vestirmi in modo appropriato”,