Pino Rinaldi Bastone

Spargi l'amore
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Pino Rinaldi Bastone -Il 9 novembre alle ore 15.00 la SALA CEDRO padiglione C7 – ingresso Ovest ospiterà il convegno annuale realizzato da ANCI e CoReVe in collaborazione con Ancitel Energia e Ambiente. Nell’ambito dell’Accordo ANCI-CoReVe, questa iniziativa intende dimostrare la sostanza e le finalità delle azioni propugnate dalla Commissione Tecnica. L’Accordo mira a promuovere la quantità e la qualità della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi in vetro istituendo un Fondo dedicato.

A tal fine, le amministrazioni locali ei gestori dei servizi di igiene urbana hanno avuto accesso a meccanismi di cofinanziamento per aiutarli a finanziare lo sviluppo di sistemi di raccolta più efficaci e il coinvolgimento della comunità attraverso iniziative di comunicazione. Il 3 settembre partì per Napoli un drappello di carabinieri, diretto al Comando di quel Distretto Militare, destinato alla nostra Legazione in Cina, che avrebbe costituito il primo nucleo della presenza costante dell’Arma a Pechino.

L’evento sarà anche l’occasione per presentare alcuni dei progetti avviati nell’ultimo anno a sostegno dello sviluppo della raccolta differenziata del vetro, cofinanziati dal Fondo ANCI – CoReVe. Il successivo 5 settembre dovevano imbarcarsi sul piroscafo Marco Minghetti e partire per quegli altri paesi. La Divisione di Stato Maggiore del Ministero della Guerra ha emesso ordini che richiedono a tutte le truppe dirette in Cina di presentarsi con le armi appropriate ma senza munizioni; questo doveva essere fornito dal Distretto di Napoli.

Avrebbero dovuto smontare tutte le truppe equestri e mandarle a fare i bagagli.Il brigadiere Giuseppe Rinaldi, della Legione di Napoli, guidava il gruppo dei carabinieri in partenza per Pechino. Era accompagnato dai fanti Angelo Cantoni Legione di Verona, Massimo De Crescenzi Legione di Roma, Antonio Fazzini Legione di Ancona e Olivo Marsonet Legione di Verona, gli ufficiali a cavallo il brigadiere Arturo Balbi Legi Legione di Firenze.Venuto a sapere che il Governo di Roma aveva deciso di riportare nel 1905 l’intero contingente di terra con l’eccezione degli uomini dell’Esercito, il Comandante delle Regie Truppe in Cina propose di istituire la Stazione Tien Tsin.

dove gli italiani avevano ricevuto la “Concessione” del Governo cinese nel 1902, con tutti i carabinieri a piedi, lasciandone la guida al maresciallo Luigi Fascina, che dal 1901 dirigeva quel Comando “con applauso”. Dopo che le forze di fanteria italiane si sono ritirate dalla Cina a maggio, sono rimasti solo 12 soldati dell’Arma per fornire sicurezza alla Legazione italiana a Pechino e alla Concessione italiana a Tien Tsin.Otto di questi dodici uomini facevano già parte del gruppo in Cina gli altri quattro tornarono con le altre truppe: il maresciallo a cavallo Luigi Fascina.

il brigadiere di fanteria Giuseppe Rinaldi, i carabinieri a cavallo Giuseppe Robo e Francesco Romanelli, e i carabinieri a piedi Cantoni , Fazzini, Marzonet e De Crescenzi citato sopra. Sempre nel 1905, il 14 marzo, il brigadiere a cavallo Giuseppe Artale e il carabiniere a cavallo Antonio Rasia, i brigadieri a piedi Crescenzo Di Massimo e Giuseppe Napoleoni e il carabiniere Liberato Spada lasciarono Napoli per l’Estremo Oriente.Poiché in Cina erano ancora presenti solo truppe della Marina Militare italiana, tutte le spese di missione erano ancora a carico del Ministero della Marina.

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Di conseguenza, il Distretto Militare di Napoli ha ceduto l’amministrazione dell’Arma dei Carabinieri alla Legione dei Carabinieri di Napoli, che aveva precedentemente negoziato simili accordi finanziari con il Ministero della Marina.Si è provveduto a istituire un Corpo di Polizia Locale che affianchi le truppe dell’Arma nelle missioni, come era avvenuto in precedenti casi in cui i Carabinieri si erano trovati a svolgere funzioni di polizia e di controllo. Il Maresciallo Fascina creò un articolato Regolamento per strutturare il Corpo di Polizia Italiano e, soprattutto, per indicare come realizzare e preservare l’ordine civile e la pubblica sicurezza, nel grande patrimonio dell’Arma.

Copricapo nazionale manciù a forma di berretto in feltro nero, con fregio frontale in metallo bianco e fiamma dritta sopra lo scudo sabaudo; Giacca imbottita con maniche a ferro di cavallo, in tela grigio-azzurra, sopra pantaloni di tela grigio-azzurra, chiusa al I. Il Corpo comprendeva anche il maresciallo comandante la stazione, sette carabinieri d’Italia, quattro diplomati e venti ausiliari locali. Una coccarda tricolore era cucita sul petto destro della giacca. Stivaletti in pelle marroni completano il look.

Gli agenti di polizia locale non portavano armi poiché non avevano ricevuto addestramento al loro utilizzo; portavano invece un bastone annodato, apparentemente più persuasivo e meno rischioso per chi lo indossava.È importante ricordare che il Regolamento di Polizia del Maresciallo Fascina prevedeva linee guida sia militari che civili. È ancora possibile sfogliare l’intero testo, soprattutto perché è stato pubblicato sul Bollettino Italiano, il periodico ufficiale dell’Occupazione Italiana in Cina: è senza dubbio una delle leggi più aberranti e intriganti preparato dai Carabinieri in missione all’estero.

All’inizio del ventesimo secolo, molte di queste clausole potevano suonare ridicole. esempi come quelliD’ora in poi, è obbligatorio mantenere e pulire le strade. Tutti i cittadini dovranno obbedire alla seguente regola: lo scarico dei rifiuti e della sporcizia deve essere effettuato nei punti in cui sono presenti le bandiere gialle, intorno alle baracche”.eppure mostrano come l’attività dei Carabinieri all’estero rispondesse alle specificità di ogni luogo, cercando costantemente di conciliare la vita civile con l’esigenza primaria di sicurezza e ordine.

Il regolamento è stato applicato in modo piuttosto rigoroso, ma in uno spirito di cooperazione con le comunità locali, che erano molto diverse tra loro in termini di lingua, cultura e stile di vita. I ministri italiani a Pechino e Tien Tsin, potendo conciliare le esigenze della polizia con il consueto andamento della vita in Concessione, sono sempre stati molto soddisfatti del lavoro dei membri dell’Arma. Invece, i loro contributi umani ed esperti hanno notevolmente migliorato il tenore di vita di Tien Tsin.La Concessione sarebbe rimasta in mani italiane fino all’invasione giapponese della Cina nel 1938. Alla fine della seconda guerra mondiale, la Concessione scomparve ufficialmente dagli archivi legali.

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