Vania Protti Data Di Nascita – Ve lo avevo detto, il secondo film di Ginevra Elkann dopo l’apprezzato e autobiografico Forse, è stato presentato stasera nella sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma, sorprendentemente calda per il mese di gennaio. Arnoldo Mondadori, invece, buon amico, stampò i manifesti.
Il film passa da un racconto di formazione incentrato su una giovane ragazza all’atmosfera putrida di un cast corale alle prese con un vuoto interiore e dipendenze ossessive. Questo è il primo capitolo dell’epica saga di una famiglia cinematografica allargata. Come in un cinema mobile, iniziarono a proiettare le pizze su teli bianchi.
Da Valeria Bruni Tedeschi e Greta Scacchi a Danny Huston e Riccardo Scamarcio fino a Valeria Golino e Marisa Borini, il cast è eterogeneo e multinazionale. Nel 2024 uscirà Te lo dicevo per Fandango, film scritto dal regista insieme a Chiara Barzini e Ilaria Bernardini e prodotto da Lorenzo Mieli e Simone Gattoni.
La vita del distributore cinematografico è stata raccontata in Vania Protti Traxler.
Il 18 gennaio sarà proiettato alla Cineteca di Bologna: Sognavamo al cinema, l’autobiografia di Vania Protti Traxler, importante distributore italiano il cui impegno ci ha permesso di vedere nelle sale innumerevoli capolavori del cinema. Paolo Protti ha esordito dicendo: “Credo sia importante riflettere sugli sforzi che abbiamo fatto in questi anni”.
Vania Protti Traxler è una vera dama di Hollywood; l’industria cinematografica l’ha praticamente cresciuta. Nel 1904, quando il nonno Ottorino Protti e il fratello Gino fecero visita ai fratelli Lumière a Parigi, rimasero così colpiti dai rapidi tagli che intenderono riportare i film a Mantova e usarli per avviare una nuova impresa.
Il racconto di Vania Protti Traxler sul retroscena dell’Accademia.
L’Academy è una società di distribuzione cinematografica che ha avuto un impatto significativo non solo sui gusti degli spettatori ma anche sui critici cinematografici. E lo ha fatto a partire dagli anni ’70 grazie all’audace introduzione di immagini di alta qualità nell’industria cinematografica italiana.
Nel 1978 l’Accademia ha contribuito a portare nelle sale italiane “Le nozze di Maria Braun” di Rainer Werner Fassbinder. È stato un trionfo che ha convalidato l’assunzione di rischi dei Traxler e li ha ispirati ad andare avanti. Mio nonno Alberto è nato 100 anni fa e il cinema multisala Cinecity è attivo ormai da 20 anni.
Li abbiamo incontrati in numerosi festival importanti, assicurandoci sempre di catturare i pezzi che ritenevano abbastanza importanti da condividere con un pubblico più ampio. Distribuivano solo film di alta qualità e potenzialmente di successo commerciale. Il 15 marzo 1968 si sposarono a Lugano, in Svizzera, una cerimonia che fece il giro del mondo.
Una modalità operativa che senza dubbio ha contribuito a ispirare lo spettatore a mostrare talento e a raccogliere il coraggio per fare un salto di qualità nelle proprie preferenze cinematografiche. I sentimenti, l’apprezzamento, il background e la dedizione al proprio mestiere che motivano un negoziante.
Festa per il clan Protti
In occasione dei 140 anni dalla nascita di Ottorino Protti e dei 115 anni di attività, attraverso le generazioni, nel mondo del cinema, ieri a Mantova è stata una fantastica e bellissima giornata di cinema che ha celebrato la storia della famiglia Protti. Alessandro e Giorgio Merk sono i due figli della coppia.
Un emozionato Paolo Protti ha fatto gli onori di casa, consegnando anche la pubblicazione ‘Un orizzonte chiamato film’ che racconta la storia della sua famiglia. Tra cui i cugini Erik Protti, esercente dell’Emilia Romagna, e Vania Traxler Protti, protagonista nel mondo della distribuzione cinematografica di fascia alta.
Ospite d’onore della serata è stato Giuseppe Tornatore, premio Oscar per il film Nuovo Cinema Paradiso nel 1989, che ha presentato la versione restaurata del film. Alessandro è giornalista della TV nazionale di Stato nel settore dell’attualità; ha 53 anni, vive nella città di Ginevra dove è nato e lavora per il governo svizzero.
Figli di Teddy Reno e Rita Pavone
A cavallo dei due secoli, Teddy Reno e Rita Pavone si innamorarono. Erano entrambi già famosi nei rispettivi ambiti quando si incontrarono, con Rita bambina prodigio che si era fatta un nome e Teddy musicista e produttore discografico di successo. L’artista che li ha riuniti li ha riuniti anche al Festival degli Sconosciuti di Ariccia.
La loro relazione suscitò subito scandalo per la differenza d’età tra loro Gian Burrasca, 17 anni, e Teddy Reno, 36 anni e per il fatto che il cantante era già civilmente sposato con Vania Protti, dalla quale ha avuto un figlio. Il nome d’arte di Teddy Reno deriva dal suo tour in Germania nel dopoguerra con l’orchestra inglese di Teddy Foster.
Giorgio, il fratello minore di Rita, ha 49 anni e attualmente risiede a Zurigo, in Svizzera, dove lavora come musicista e autore musicale. Ha scritto Niente, la canzone con cui Rita Pavone è tornata a Sanremo nel 2020. Né Giorgio né Teddy Reno hanno figli propri, quindi Rita e Teddy non hanno nipoti.
Età, luogo di nascita e storia familiare
La vera identità di Teddy Reno è Ferruccio Merk Ricordi, nato l’11 luglio 1926 a Trieste. Oggi ha compiuto 95 anni. Sua madre era ebrea e lei e la sua famiglia fuggirono dalla persecuzione nazista in Italia durante la seconda guerra mondiale assumendo nuove identità e stabilendosi infine a Milano Marittima.
Al suo ritorno in Italia, Teddy inizia a collaborare con l’orchestra di Pippo Barzizza, esibendosi insieme in diversi programmi radiofonici della RAI. Dopo il Festival di Sanremo firma con l’etichetta discografica che aveva contribuito a fondare, la CGD, e diventa uno dei protagonisti dell’evento. Gli piace la musica rock e il canto nel tempo libero. Franco Merk.
Teddy Reno creò l’Ariccia Festival of Strangers nel 1961 per mettere in mostra gli artisti emergenti. Proprio in questo evento, i due cantanti si incrociarono e si innamorarono. Nonostante i disaccordi sulla differenza di età, la coppia si sposò con una cerimonia religiosa a Lugano, in Svizzera, nel 1968.