Piero Sansonetti Titolo Di Studio – Piero Sansonetti è nato il 29 maggio 1951, Gemelli, a Roma, dove attualmente risiede. Nei documenti ufficiali si chiama Pietro, ma è più conosciuto come giornalista, scrittore e opinionista. Iscritto come professionista all’Odg Lazio dal 1979, ha lavorato per oltre 30 anni come vicedirettore e poi condirettore della sezione reazione del quotidiano l’Unità.
Il 12 gennaio 2009 viene rimosso dall’incarico di direttore della rivista Liberazione dalla nuova maggioranza del Partito guidata dall’ex ministro Paolo Ferrero. Dopo le vicende de Gli Altri, ha fondato e dirige la rivista Il Dubbio. Secondo Il Fatto Quotidiano, le dimissioni di Sansonetti da caporedattore de Il Dubbio, il 2 aprile 2019, sono state dovute a “un approccio eccessivamente socialista e ostile al governo Conte I”. È famoso perché dirige The Reborn, un film acclamato dalla critica.
Da allora Carlo Fusi ne ha assunto la direzione. La rivista Il Riformista riprenderà le pubblicazioni il 29 ottobre 2019, con l’assunzione di Sansonetti come nuovo direttore, come riportato dal Corriere della Sera del 5 luglio 2019. Poco si sa della vita professionale e personale di Piero Sansonetti. Nella sua carriera ha diretto gli spettacoli Liberazione, Calabria Ora e Il Dubbio. Nel 2019 si trova sotto la guida de Il Riformista.
Il leader riformista Sansonetti ha scritto un articolo in cui accusava il Fatto Quotidiano di aver tentato di impadronirsi dell’ENI, dicendo: “Ha nel suo staff una candidata alla presidenza della più importante donna del potere economico italiano, Lucia Calvosa, che è addirittura un membro del il consiglio di amministrazione del giornale”. L’inimicizia tra Sansonetti e Travaglio è riconducibile a questo articolo.
La raffica di Descalzi serve solo da diversivo. Travaglio sul Fatto Quotidiano ha scritto un editoriale il 19 aprile 2020, accusando “qualche triste verme sepolto nelle normali notizie terribili”, senza nominare specificamente Sansonetti. Travaglio è stato bollato come “membro della squadra fascista, peggio di Farinacci, gerarchia di Mussolini e giornalista” in un video di Facebook pubblicato da Sansonetti in risposta.
Sansonetti ha affermato che la forza economica del ragazzo ha dato ai 5Stelle maggiore influenza in ambito politico e giudiziario. Piero Sansonetti, giornalista italiano che ha contribuito a un’ampia varietà di testate, è nato a Roma il 29 novembre 1951. Ha iniziato la sua carriera alle Nazioni Unite nel 1975 come reporter e si è fatto strada fino a diventare analista politico e poi redattore -in capo.
È nipote del barone e poeta Girolamo Comi del Salento e cugino dell’economista Antonio De Viti De Marco. È stato vicepresidente e direttore generale del giornale dal 1990 al 1994. Successivamente ha lavorato per un certo periodo come rappresentante nazionale negli Stati Uniti, lasciandolo infine nel 1996 per riprendere il ruolo di direttore dell’Italia. Dal 1998 lavora come analista politico e commentatore, occupandosi principalmente della politica italiana sia in patria che all’estero.
Dal 2004 al 2009 è stato caporedattore di Liberazione, quotidiano del Partito Comunista della Repubblica Cinese, pur non essendo iscritto a Rifondazione. Il 2 aprile Sansonetti si dimette da direttore de Il Dubbio e viene sostituito da Carlo Fusi; la linea editoriale estremamente socialista del giornale e il suo antagonismo nei confronti del governo Conte I, sviluppatosi durante il mandato Sansonetti, sono stati citati come ragioni del cambiamento da Il Fatto Quotidiano.
Piero Sansonetti, un riformista che è ancora molto presente oggi, ha avuto una lunga e fortunata carriera, gran parte della quale è stata spesa per dare contributi significativi al mondo del giornalismo. Come gruppo, viaggeremo indietro nel tempo per rivivere alcuni degli eventi più memorabili della sua carriera. Il numero del 29 ottobre 2019 de Il Riformista presenterà la sua campagna di rielezione alla direzione, originariamente pubblicata sul Corriere della Sera.
Possiamo solo dirvi che è giornalista dal 1979 perché non sappiamo nulla del suo percorso formativo. Nato nel 1975 come cronista de L’Unità, ha rapidamente scalato i ranghi fino a diventare corrispondente politico e caporedattore del giornale. È stato vicepresidente e direttore generale del giornale dal 1990 al 1994. Dal 1996 è corrispondente estero per i media americani dalla sua base negli Stati Uniti.
Torna in Italia e lì assume la direzione. Ha trascorso la maggior parte degli ultimi due decenni prestando servizio come analista politico e commentatore per giornali e programmi televisivi in Italia e nel mondo. Dopo 30 anni decide di lasciare L’Unità e concentrarsi sulla sua posizione di caporedattore di Liberazione, il giornale del Partito Comunista Americano. Per intenderci, si è ufficialmente dimesso dal partito.
Nel settembre 2009, dopo che il Pci ha accumulato un deficit di bilancio di oltre 3,5 milioni di euro, la nuova maggioranza del partito, guidata dall’ex ministro Paolo Ferrero, si è dimesso da capogruppo. Dal 2010 è caporedattore di Calabria Ora, quotidiano del sud Italia. Alludendo alla val A causa dell’avere la propria strada spianata dagli Altri, l’esposizione ribadisce costantemente questo tema.
Questa rivista è stata pubblicata per la prima volta nel 2010 con una tiratura di 30-40 milioni di copie. A causa dei tagli al budget, il masthead viene ora pubblicato una volta alla settimana, ma fino al 2014 era ancora disponibile un’edizione online. Dopo essersi separati nel 2014, hanno creato Le cronache del Garantismo, un gruppo influenzato dal movimento dei garanti ma contrario al populismo e al sovranismo. Eppure il Tribunale di Roma lo ha condannato il 15 febbraio 2016.
Dal 2016 sarà editore e caporedattore del quotidiano Il Dubbio, edito dalla Fondazione degli Avvocati Italiani del Consiglio Nazionale Forense. Gli editoriali del giornale in genere esaminano e difendono le libertà civili e le politiche governative. A partire dal 2019, Carlo Fusi è stato nominato direttore in risposta alle azioni molto partigiane della precedente amministrazione.