Morto Ernesto Oggi

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Morto Ernesto Oggi – Era l’ennesimo exploit nella sua lunga carriera, ed è successo al Festival di Sanremo. Ernesto Assante è stato colpito da un ictus all’età di 66 anni la sera del 25 febbraio, subito dopo la sua festa di compleanno, all’Ospedale Umberto I di Roma. Giornalista, critico, blogger, scrittore ed esperto di nuove tecnologie, Assante ha avuto una carriera di successo. La sua morte ha lasciato un vuoto enorme nel campo della critica musicale e non solo.

Il fatto che

A Repubblica arrivò nel 1979; è nato a Napoli nel 1958. Fino a poco tempo fa vi è rimasto. Un notevole critico musicale con cui Assante era notoriamente amico è Gino Castaldo. Tutti i suoi colleghi lo ricorderanno per la sua straordinaria capacità di vedere nel futuro. Assante una volta avrebbe affermato che i telefoni cellulari di prima generazione includeranno la funzionalità di riproduzione video, secondo un articolo raccontato da Repubblica.

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Nel corso della sua lunga carriera di scrittore, Assante ha contribuito a numerose pubblicazioni settimanali. Da ultimo ha curato le sezioni di musica rock e leggera dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Inoltre, come autore di programmi televisivi, ha lavorato con numerosi personaggi famosi della televisione italiana,

come Fabio Fazio, Fabrizio Frizzi, Eleonora Brigliadori e Renzo Arbore. Portava la sua firma anche la prima edizione di Pavarotti & Friends, uscita nel 1992. Allo stesso tempo, non ha mai perso di vista le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e le ha sfruttate per creare materiali sempre innovativi.

È morto all’età di 66 anni Ernesto Assante, giornalista e critico musicale.

Ernesto Assante, giornalista e critico musicale, è morto all’età di 66 anni. Lo scrittore, conduttore e storico firmatario radiofonico e televisivo di “Republikca” Assante si è sentito male la notte scorsa ed è morto nel tardo pomeriggio mentre era ricoverato al policlinico Umberto I di Roma. . Il suo ultimo impegno è stato al Festival di Sanremo, dove era ormai da tempo un appuntamento fisso. Dopo aver appreso della sua scomparsa tramite il collega Riccardo Luna, “La Repubblica” e “La Stampa” hanno dato la notizia.

Esaminando l’opera di Ernesto Assante

Assante è nato il 12 febbraio 1958 a Napoli. Giornalista dal 1977, ha iniziato a collaborare con il “Quotidiano dei Lavoratori”. Dal 1978 è critico musicale de “Il manifesto” fino al 1984. Dal 1979 inizia la sua collaborazione presso “La Repubblica” come critico musicale, caporedattore e inviato. Il suo lavoro come direttore di McLink e Kataweb, così come la sua collaborazione con l’Enciclopedia Italiana Treccani,

includeva la raccolta di informazioni sui cantanti di musica popolare. Assante ha collaborato con un’ampia varietà di riviste italiane e internazionali, tra cui “Epoca”, “L’Espresso” e “Rolling Stone”. Ha ideato alcuni degli integratori che Repubblica propone, tra cui Musica, Computer Valley e Computer, Internet e Altro.

Cose da fare in TV

Molti dei suoi lavori sulla critica musicale sono stati scritti in collaborazione con Gino Castaldo. I corsi “Teoria e tecnica dei nuovi media” e “Analisi dei linguaggi musicali” sono stati suoi insegnamenti presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma dal 2003 al 2009. Dal punto di vista televisivo,

Oltre a Sanremo Rock e Cantagiro di Carlo Massarini, Assante è stato consulente musicale per Orecchiocchio, Doc, il programma di Renzo Arbore e Domenica In. Numerose le trasmissioni Rai che lo hanno visto protagonista, tra cui Rischiatutto, Celebration, Ci vuole un fiore e Celebration condotto da Neri Marcorè e Serena Rossi.

La sua prima apparizione in onda nel 1975 presso la piccola stazione romana Roma International Sound. Ripresa la loro collaborazione nel 1975, vi rimase fino al 1982. L’anno successivo, nel 1982, divenne membro fisso di Rai Radio 3, dove condusse “Discorso incerto” e “Pomeriggio Musicale” dopo aver precedentemente collaborato con Rai Radio 1”. La civiltà dello spettacolare” nel 1980 e collabora ai canali Filodiffusione.

è stato anche conduttore di “Stereonotte” dal 1983 al 1987. Negli anni successivi ha condotto altri programmi su Radio Italia. Dal 2010 al 2017 ha condotto insieme a Gino Castaldo la trasmissione Playlist di Radio Capital. Sulla stessa stazione, lui e Mary Cacciola hanno co-condotto due programmi: Sunday Afternoon e Newsroom.

Insegnando musica rock con il suo amico di lunga data Gino Castaldo, ha utilizzato un’ironica miscela di background storico, materiale d’archivio, punto di vista contemporaneo e talento. Il suo cuore è sempre stato per la musica e la tecnologia. È mancato ieri sera a Roma il leggendario giornalista, pubblicista, musicologo, blogger e attento critico Ernesto Assante.

Gli eventi recenti lo hanno aggiornato; il 12 febbraio ha compiuto 66 anni. A Roma, giovedì 29 febbraio, alle ore 12, ci sarà l’ultimo saluto di Ernesto Assante. Amici e colleghi si ritrovano presso l’Auditorium Parco della Musica dello Studio Theatre per incontrare tutti. Nello stesso giorno, dalle 9 alle 11, le pompe funebrisarà aperto presso il Policlinico Umberto I.

Morto Ernesto Oggi

Ieri sera ha avuto un ictus, come riporta il sito di Repubblica. Nonostante le tempestive cure mediche, nessuna delle terapie si è rivelata efficace. La sua famiglia è composta dalle due figlie della coppia e dalla moglie Eleonora. Assante, critico musicale del Manifesto e veterano della scena radiofonica rock romana, iniziò la sua carriera a Napoli nel 1958, approdò a Repubblica nel 1979 dopo aver lavorato per Radio 1, Sterenotte e le prime emittenti rock romane. Inizialmente era il critico musicale e poi è diventato l’editore principale. Parallelamente ha fondato il settimanale Musica.

produttore di Computer Valley e Computer, Internet e altro; produttore sia di McLink che di Kataweb. In passato hanno collaborato con lui riviste come Rockol, Rolling Stone, Epoca e L’Espresso. Diverse voci per Treccani relative al pop/rock sono state curate da lui. Oltre a scrivere canzoni per Sanremo Rock e Cantagiro, ha lavorato come consulente musicale per programmi televisivi come Doc, Orecchiocchio e Domenica In.

È apparso come ospite in programmi Rai come Ci vuole un fiore, co-condotto da Stefano Bollani, Bianca Guaccero e Francesco Gabbani; La cosa principale è avere una strategia; e Una storia da cantare. Firmatario dell’edizione Pavarotti & Friends del 1992, ha tenuto numerosi concerti al fianco di artisti come Fabrizio Frizzi, Eleonora Brigliadori, Renzo Arbore, Milly Carlucci, Elisabetta Gardini e Loretta Goggi.

La sua idea per il Premio Musica Italiana, che Serena Dandini e Linus hanno presentato per sette anni su Italia 1, è stata concepita da lui. Dal suo lancio nel 2013, lui e Gino Castaldo sono stati gli animatori e i conduttori di Webnotte. Gli ascoltatori potranno seguire la diretta su Facebook, Radio Capital TV e Repubblica.it. È stato incaricato di selezionare il manoscritto originale di Jack Kerouac per il programma On the Road, trasmesso in televisione.

testo, musica e immagini; e un’esperienza di musica digitale all’Auditorium Arte di Roma, al MAXXI, al Complesso del Vittoriano e all’Auditorium Arte di Roma nel 1969. Ha scritto molto, inclusi alcuni libri insieme a Castaldo, e ha co-ospitato le popolari Lezioni di Rock a Roma con Castaldo dal 2005. Visita il cuore pulsante della musica: i brani e gli album più recenti del 2018,

Lucio Battisti (Mondadori), biografia del celebre autore di “Emozioni” che avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 5 marzo, e Bruce Springsteen: The Boss, entrambi con testo e foto. Dal 2003 al 2009 Assante è stato professore ordinario presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma, dove ha tenuto, tra le altre materie, i corsi di “Teoria e tecnica dei nuovi media” e di “Analisi dei linguaggi musicali”.

Dichiarare morto Ernesto Assante non è proprio possibile. Il detto “è la vita, Ernesto Assante” è universalmente applicabile; lo stesso vale per lui. Tutto ciò che lo componeva erano sogni, intuizioni e concetti. Per molto tempo ho creduto che il suo cuore grande e debole contenesse un eterno generatore di sogni. Con il suo sorriso eterno, ti ha accolto, ha incrociato i tuoi occhi meravigliosi e ha iniziato a raccontarti la storia. Gli era possibile trovare opportunità ovunque.

Il desiderio di trasmettere una storia è fondamentale, indipendentemente dal mezzo, sia esso scritto, rappresentato o catturato in video. Ernesto trasudava energia. La nostra conoscenza potrebbe essere stata di breve durata, ma lo conoscevo molto prima che sentisse il mio nome. Per la mia generazione lui e Gino Castaldo erano già nomi familiari quando ho iniziato a lavorare per Repubblica. I due contributi musicali di Repubblica che sono i migliori.

Anni dopo, nel 2008, mentre ero a Milano per lanciare l’edizione italiana di Wired, la bibbia della Silicon Valley, ricordo di averlo chiamato, anche se non ricordo di aver mai avuto una conversazione con lui. Il mio obiettivo nel contattarlo era convincerlo gentilmente a diventare un co-regista con noi. Non stavo impazzendo; Ernesto non è stato solo un grande giornalista musicale; è stato uno dei primi italiani a comprendere tutta la portata della rivoluzione digitale.

Ciò che lo aspettava era la sua unica preoccupazione. Dopo quella che sembrò un’eternità di conversazione, Ernesto alla fine disse: “No”, e non a Wired o a me nello specifico; lo disse perché Ernesto era veramente “un giornalista di Repubblica”, aveva un forte legame con quella testata, e con essa continuò a identificarsi molto tempo dopo il suo ritiro e il giornale evidentemente non era più lo stesso di tutta la sua carriera.

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