Mauro Corona Altezza – La biografia di Mauro Corona, il cui nome di nascita era Maurizio Cronoa, è affascinante e degna di un romanzo. Le sfide che ha superato da bambino in un ambiente familiare unico hanno plasmato quello che è ora. Scultore, affermato autore, appassionato alpinista, ha memorizzato le cime delle Dolomiti d’Oltre Piave al punto che vi sono state aperte 300 vie di arrampicata. Raccontami di questo artista talentuoso e unico.
Per arrivare da Baselga di Pinè, dov’è nato, a Erto, in Veneto, dove trascorse la sua fanciullezza e dove vive ancora oggi, immerso nella natura, lo scrittore dal folto volto ribelle la barba è nata su un carro. Sua madre ei due fratelli, Felice e Richetto, furono mandati a vivere dai nonni dopo essere stati abbandonati dal padre,
venditori ambulanti “Thia” Filippin e “Meni” Corona. Dopo che l’ondata del Vajont distrusse la città di Belluno, dove all’epoca viveva Corona, e uccise oltre 2.000 persone nel 1963, la vita di Corona prese una svolta drammatica. Aspro e Dolce è il suo racconto fittizio della catastrofe. Nonostante il tragico evento, Mauro Corona ripensa alla sua infanzia con affetto,
dicendo: “Ricordo un’infanzia che potrei definire quasi felice, quella trascorsa con i miei nonni e mia zia .” C’era un palpabile senso di calma in casa. Ammesso che diventerà un superbo narratore perché “i personaggi e le storie create da Tolstoj, Dostoevskij, Cervantes e altri grandi autori mi hanno tenuto una compagnia incredibile”.
Corona intendeva studiare arte alla prestigiosa scuola d’arte di Ortisei, ma i vincoli finanziari lo trattennero all’istituto per geometri, dove il suo comportamento dirompente alla fine lo fece espellere. Il fratello minore è deceduto in Germania, dove si era recato per cercare lavoro, nel 1968. Ha prestato servizio militare durante la permanenza all’Aquila e,
ancora una volta, ha infranto la legge ed è finito in isolamento. Deve la sua capacità di scolpire ad Augusto Murer di Falcade; ha aperto la sua prima mostra quell’anno. Mauro continua a dedicarsi all’arrampicata vincendo numerosi premi letterari per le sue opere pubblicate. Tutti lo ricordiamo dai tempi in cui inseguiva Bianca Berlinguer in televisione. Marianna, Matteo,
Melissa e Martina Corona sono i quattro figli di Mauro e sua moglie. Pur essendo uno spirito libero e un buon genitore, non ha mai cercato di nascondere la sua infedeltà alla moglie Francesca. Nato il 9 agosto 1950, Leone, è alto 170 centimetri e pesa 65 chilogrammi. Autore, alpinista e scultore italiano Mauro Corona. All’età di sei anni si trasferisce con la famiglia da Balsega di Pinè,
in Trentino, a Erto, un paesino nella valle del torrente Vajont. Sua madre ha lasciato lui ei suoi due fratelli con i nonni paterni e una zia per sfuggire al marito violento e ubriaco, e nonostante questo descrive la sua educazione come “quasi felice”. Mauro trascorre i giorni della sua infanzia aiutando il nonno a scolpire il legno,
accompagnando il padre nelle battute di caccia e leggendo i libri che la madre ha lasciato. Ha sempre avuto un forte interesse per la scultura, l’aria aperta e la letteratura. Anche se la sua famiglia non ha perso nessuno nel disastro del Vajont del 9 ottobre 1963, ne sarà sempre segnato. Non rimane nulla del vecchio modo di vivere.
Tutte le civiltà passate furono sradicate nel giro di pochi anni. Tra due minuti avremo il nostro. Il giorno dopo abbiamo ricominciato, ma questa volta in un territorio sconosciuto, con metodi sconosciuti, strumenti sconosciuti e tempi sconosciuti. È stato un nuovo inizio, una rinascita. Nascere in vecchiaia è un destino peggiore della morte.
Corona ha ricordato questa esperienza nel suo libro “Vaiont: quelli del dopo”, edito da Mondadori. Poi, all’età di 18 anni, suo fratello Felice è tragicamente annegato in una piscina in Germania. Scultore, alpinista, filosofo e autore che trova ispirazione dal mondo naturale. Possiamo vederlo nelle sue azioni e creazioni. Alla tenera età di 13 anni,
ha scalato per la prima volta il Monte Duranno, alto 2688 metri. Mauro Corona è appassionato di scalate in montagna sin da quando era ragazzino. Ha scalato le pareti “a strapiombo” di Erto e quelle celebri della Yosemite Valley in California. Esposto per la prima volta nel 1976 a Longarone, “Sculpted Wood” di Mauro Corona è stato esposto l’ultima volta a Trento nel 1997 allo Spazio Foyer del Centro Servizi Culturali Santa Chiara .
Racconti che scrive e pubblica per caso finiscono sul Gazzettino. Una trasformazione da “zingara a scrittrice” che ha prodotto 27 libri in 20 anni, vendendo 4,5 milioni di copie in tutto il mondo. The Voices of the Forest, The Ghosts of Stone, The End of the Crooked World e The Voice of Cold Men sono solo alcuni dei suoi numerosi libri acclamati.
È attivo nella comunità ed è apparso come comparsa nel film Vajont, interpretando il ruolo del padre. Mauro Corona, classe 1950, ha un’altezza di circa 170 centimetri e un peso che va dai 65 ai 72 chili. Per lo meno, questo è ciò che prevediamo. Indossa una bandana sui capelli lunghi, una maglietta e fa escursionistivali, quindi non puoi perderlo. Gli habitué di Carta Bianca,
dove appare spesso, sono rimasti sorpresi quando si è presentato in smoking, papillon e occhiali scuri per Bianca Berlinguer in prima serata. Nonostante sia sposato con Francesca, Mauro Corona è aperto sulle sue relazioni extraconiugali, dicendo a La Zanzara: “Tradisco mia moglie, sì perché la fedeltà è superata”. Non sono un conquistatore; Non corteggio né offro fiori alle signore;
invece, aspetto che siano loro a fare la prima mossa. Sto lanciando l’ultima salva. Marianna, Matteo, Melissa e Martina sono i quattro figli di Corona. Mauro Corona, il cui nome di battesimo è Maurizio Cronoa, è scultore e affermato autore. Sebbene la sua vita sia stata segnata dalla tragedia, ha trovato conforto nella sua scrittura e ha raggiunto una fama diffusa. Sua madre, vittima di violenza domestica,