Macia Del Prete Wikipedia – Macia del Prete ha 36 anni e non ha paura di invecchiare; è amante degli animali e degli insetti; ed è così genuina che è come se anche tu ti guardassi allo specchio per scoprire chi sei veramente. Ha iniziato la sua carriera in un’accademia di danza privata in un sobborgo di.
Napoli prima di esibirsi in tutto il mondo. La mia sorellina da piccola mi chiamava Macia e da allora sono conosciuta da tutti come Macia. Solo quando mia madre si arrabbia davvero mi ricordo di chiamarmi Mariarosaria, dopo essere stato chiamato ad esibirmi nelle zone rurali della Campania.
Dopo che mia madre, proprietaria di uno studio di danza a Torre Annunziata, rimase ferita in un incidente stradale, ho iniziato a insegnare danza all’età di 16 anni per aiutare la nostra famiglia. Inizialmente avevo intenzione di diventare pediatra, ma ho deciso di proseguire questo percorso professionale.
Macia, parlami dei benefici che hai ottenuto lavorando in uno studio di danza. Non perché fosse difficile istruire i bambini nella tecnica, ma piuttosto perché c’è voluto tanto impegno per informare i genitori, i quali, una volta capito di far parte di qualcosa di più grande, si sono riempiti di entusiasmo.
Con quale disciplina hai iniziato?
Ho iniziato con l’hip hop perché sentivo che era più adatto alla mia fisicità; era la disciplina che potevo indossare sul mio corpo con più facilità. Tuttavia, col passare del tempo, ho cominciato ad interessarmi sempre più alla coreografia e gradualmente il mio entusiasmo per le esibizioni dal vivo è diminuito.
La consapevolezza che la danza poteva essere il lavoro della mia vita mi ha portato a iniziare a prendere lezioni a New York, dove tornavo ogni tre mesi per rinnovare il visto studentesco. Essere un ballerino è solo un’opzione per coloro che si guadagnano da vivere con questa forma d’arte, e conoscere.
E hai passato qualche tempo anche nel mondo della danza?
Assolutamente sì, ma ho messo fine a tutto ciò quando la coreografia è diventata il mio obiettivo. Nel 2013 Bill Goodson mi chiamò e mi chiese se poteva portarmi in viaggio con Renato Zero. Stavo per offrirgli il mio aiuto, ma lui mi ha chiesto se invece fossi interessato a ballare. E cosa ti ha spinto a stabilirti a Milano?
Inizialmente ero riluttante perché non volevo i riflettori, ma alla fine ho accettato. Sentendo il desiderio di sistemarmi dopo la lunga tournée di Renato Zero, ho approfittato delle tante possibilità che mi si sono presentate a. Cosa significa per te Milano come città e come influenza il tuo lavoro?
Milano, dove in genere la situazione è più attiva, e ho ripreso la mia carriera di insegnante affiancando all’attività di coreografo. Dopo anni di intenso nomadismo, durante i quali ho sentito che era importante ampliare i miei orizzonti, ho capito che preferirei una certa stabilità nella mia vita.
Avere una residenza stabile è stato di grande aiuto e ho capito che dovevo fare un cambiamento radicale nella mia vita. Mi piace pensare a me stesso come a un artista e a qualcuno in grado di destreggiarsi tra più progetti contemporaneamente e mantenere un alto grado di concentrazione su ciascuno.
E poi a Milano si è formato un nuovo modo di concepire la danza.
Attraverso il regno della moda, ho iniziato a ricevere chiamate in cui mi veniva chiesto di servire come “direttore del movimento” per una varietà di etichette. Mi piace sperimentare in questo campo perché mi permette di raggiungere una clientela estremamente diversa da quella abituale.
Il mio apprezzamento per l’arte è stato ampliato dalla mia esposizione a nuove prospettive estetiche fornite dal mondo della moda. Ho indicato che Milano è ora la mia residenza principale e mi sento come a casa. Ho avuto la fortuna di avere una vasta gamma di esperienze professionali, molte delle.
Dal punto di vista lavorativo mi ha fornito molto ma oggi più che mai rappresenta il mio laboratorio creativo soprattutto perché è la sede artistica del mio Collettivo Trasversale con il quale ho intrapreso questo percorso di indagine e indagine coreografica. Come avviene la scelta musicale per le tue creazioni?
Contemporary Dance Company di New York qualche anno fa, per la quale ho firmato una creazione, è quella che penso abbia lasciato il segno più duraturo finora. È stata la mia prima grande commissione estera e l’inizio della diffusione e commercializzazione internazionale del mio lavoro.
Vita domestica e impegni professionali di Macia Del Prete ad Amici 22
Susanna Beltrami attualmente insegna ai professionisti di DanceHaus come insegnante di danza contemporanea. Ha iniziato la sua formazione creativa presso l’E. Gravina Dance Studio a Torre Annunziata, un sobborgo di. Coreografa Macia Del Prete del talent show Amici di Maria De Filippi di Torre Annunziata.
Napoli, dove ha imparato la danza classica, contemporanea e hip hop. Inizia giovanissima lo studio della coreografia, ampliando le sue conoscenze presso lo IALS di ROMA e attraverso viaggi e studi nelle Americhe e in Europa. Il coreografo torrese ha presentato ieri la nuova classe di Amici nel corso.
Macia Del Prete, ballerina e coreografa di Torre Annunziata, ha fatto visita ad Amici di Maria De Filippi. Dopo Stefano De Martino e Lorella Boccia, arriva sul vostro schermo televisivo un altro luminare della galassia Oplontina. Macia ha il compito di selezionare gli studenti più meritevoli e meritevoli.
Il genio della scena della danza artistica Macia del Prete, Macia del Prete, è oggetto di un’intervista.
L’arte della danza emerge dal nucleo variegato di questo protagonista come una forma tacita, svalutata e spogliata di attese e preesistenze, di fronzoli e formalità aggravanti. Una delle figure più controverse del mondo dell’arte e del balletto di oggi, Macia del Prete, è stata recentemente intervistata da noi.
Un’artista adolescente alle prese con le sue paure nell’esprimere, creare e modellare le sue idee. La mia collaborazione con la Peridance quali coinvoltelavoro di squadra in qualche forma dell’illustre scuola di Canale 5 pur rimanendo fedele a me stessa e hanno dato il massimo della trasmissione diurna.