Laura Antonelli Altezza E Peso – Laura Antonelli Pola, 28 novembre 1941, vero nome Laura Antonaz L’artista recentemente scomparsa, protagonista del cinema italiano degli anni ’70 e interprete di film diventati veri e propri cult, non è mai riuscita a trovare stabilità e felicità nelle relazioni. Inoltre, alcuni eventi traumatici hanno lasciato un’impressione duratura su di lei e l’hanno spinta più in profondità in una malinconia dalla quale, purtroppo, non è mai riuscita a riprendersi. Il 22 giugno 2015 è morta Ladispoli, attrice italiana.
Ha avuto maggior successo negli anni ’70 e ’80, lavorando in una varietà di generi tra cui dramma, film d’evasione, commedia erotica leggera e film d’essai. È diventata famosa e ha avuto successo come protagonista seducente nel classico cult di Salvatore Samperi Malizia. A Pola, allora città italiana in Istria, nasce Laura Antonelli. Era tra i “quattro belli” dalmata-istriani, di cui facevano parte anche le attrici Femi Benussi, Alida Valli e Sylva Koscina. Dopo la sconfitta dell’Italia nella seconda guerra mondiale e la successiva caduta dell’Istria, Antonelli si rifugia a Napoli con la famiglia.
Lì ha frequentato il liceo classico e successivamente si è laureata in educazione fisica presso l’Istituto Superiore Pareggiato. Prima di entrare nel mondo della recitazione, si è trasferita a Roma e ha lavorato come istruttrice di educazione fisica presso il Liceo Artistico di Via di Ripetta. Laura Antonaz, nota anche come Laura Antonelli, è nata da una famiglia di sfollati slavi il 28 novembre 1941 a Pola CRO. Claudio è un suo fratello. Come rifugiato, subì una difficile educazione a Venezia, Napoli, sull’Appennino aretino e infine a Roma.
Prima di diventare attrice, la laureata in educazione fisica ha lavorato come insegnante in una scuola d’arte. Dagli anni ’90, Laura Antonelli ha vissuto un immenso successo per due decenni prima di scivolare in un inarrestabile declino. Quando nel 1991 i carabinieri scoprirono 36 grammi di cocaina nella sua proprietà di Cerveteri, tutto iniziò. È stata arrestata, giudicata colpevole e successivamente esonerata nel 2000 dallo spaccio di droga. Soffre di una reazione allergica che altera il suo aspetto nello stesso lasso di tempo dopo aver;
Non si può parlare degli anni ’70 e ’80 senza menzionare Laura Antonelli, che è stata una delle maggiori star dell’erotismo in quei decenni. Pesa 55 kg nonostante sia alta solo 1m66, ha una corporatura delicatamente femminile.
subito un lifting e chiede senza successo un risarcimento milionario. Il Tribunale di Civitavecchia l’ha legittimamente interdetta nel 2004. Sembra infatti che diversi membri della famiglia fossero preoccupati per l’eccessiva devozione di Laura Antonelli alle sue convinzioni. L’attrice avrebbe sperperato la sua ricchezza donando soldi in beneficenza, secondo quanto riportato da diversi tabloid. Era in cattive condizioni di salute fisica e mentale ed è deceduta il 22 giugno 2015, a Ladispoli, dopo un infarto. Una delle icone più erotiche degli anni ’70 e ’80 è Laura Antonelli.
55 chilogrammi per un’altezza di 66 cm, un fisico liscio e femminile e occhi accattivanti. Sono basso, rotondo e ho le gambe leggermente corte, eppure lui sembra non vedere affatto la mia bellezza. Chi può dire perché mi favoriscono? Pur riconoscendo il suo magnetismo, i ragazzi con cui lavora hanno opinioni diverse: La donna più bella del mondo secondo Luchino Visconti Giannini, Giancarlo Era così bella che mi vergognavo. Aveva anche una timidezza snervante. Il romanziere Rodolfo Sonego la descrisse come dotata di una bellezza seducente a cui era difficile resistere.
Qualsiasi maschio che entrasse in contatto con lei diventerebbe pazzo. Buzzanca Lando Bastava aprire una parte di un bottone per rivelare la magia. Laura Antonelli ha messo su fino a 100 kg negli ultimi anni a causa della sua tristezza e dell’uso di psicofarmaci. Corteggiatissima Laura Antonelli sposa a 24 anni il commerciante di antichità Enrico Piacentini, ma il connubio si disgrega subito dopo. Poi si allea con l’umorista di Renzo Arbore, Mario Marenco. La famosa storia d’amore iniziò quando Ursula Andress e l’attore francese Jean Paul Belmondo 1972-1980 si incontrarono;
sul set di La trappola e il lupo. La coppia è un sex symbol ed è immortalata da pubblicazioni in fughe romantiche in tutto il mondo, tra Roma, Caraibi, Antigua e Parigi. Il loro amore è turbolento e appassionato. La storia ha un finale amaro che non prevede né convivenza né matrimonio né figli. Mi sono legata con i ragazzi sbagliati, dirà. Errore mio. soprattutto per il mio dannato bisogno d’amore. Germano è il figlio adottivo di Laura Antonelli. Inizia a lavorare nella pubblicità e nei libri fotografici a Roma nel 1963 per poi passare alle prime commedie erotiche come La rivoluzione;
sessuale 1965. La parte di Salvatore Samperi in Malizia1973 l’ha trasformata in un sex symbol, che le è valso il Nastro d’Argento come migliore attrice e ha portato il suo cachet da 4 a 100 milioni a film. Il film, che quell’anno incassò 6 miliardi di lire al botteghino, ha le luci di Vittorio Storaro e le musiche di Fred Bongusto. Sandro Parenzo, lo sceneggiatore, ricorda: Abbiamo un po’ pescato da Vitaliano Brancati l’idea della domestica che stimola tutti i maschi della casa. Calze semplici, il buco della serratura, il silenzio dell’appartamento e il rumore della doccia. È stato miracoloso.
divina di Giuseppe Patroni Griffi e Peccato veniale di Salvatore Samperi diventano icone sensuali della commedia sessuale all’italiana. È apparsa anche in diversi film d’autore negli anni ’70, tra cui Passione d’amore 1981 di Ettore Scola, L’innocente 1977, Gran bollito1977, Sessomatto1973 di Dino Risi e My God, how I sprofondato sotto1974 di Luigi Comencini. Negli anni ’80 lavora sia per il cinema che per la televisione, tra cui le miniserie Gli indifferenti1988 e Disperatamente Giulia1989, Viuulamente mia di Carlo Vanzina,
La Venexiana con Monica Guerritore e I grandi magazzini di Castellano e Pipolo. È nata in una famiglia di slavi sfollati e, a causa del suo status di rifugiata, ha dovuto migrare in diverse località fino a quando non è riuscita a stabilirsi a Roma. Ha conseguito la laurea in educazione fisica e ha lavorato come insegnante di scuola superiore prima di decidere di dedicarsi alla recitazione a tempo pieno. Da un punto di vista estetico, Antonelli ha dato il meglio di sé tra gli anni ’70 e ’80, quando è apparsa in film che hanno consolidato il suo status di icona sessuale della nostra cultura.
Al suo successo hanno contribuito soprattutto commedie erotiche come La rivoluzione sessuale, Malizia, Peccato veniale, Divina creatura, Il merlo maschio e Sessomatto. Debuttano anche film d’autore come Gran Bollito, Passione d’amore e L’innocente. Quest’ultimo è stato diretto da Luchino Visconti ed è tratto dall’omonimo romanzo di Gabriele D’Annunzio. Gli anni ’80 hanno visto Antonelli recitare principalmente in TV e film in cassetta; mi vengono in mente titoli come Department Stores, Viuulmente mia e Desperamente Giulia.
Dopo aver sperimentato tale successo e lode, l’attrice ha iniziato a vivere un periodo di graduale e irreversibile declino a partire dagli anni ’90, che alla fine l’ha portata a scomparire dagli occhi del pubblico. Le spiacevoli esperienze personali hanno avuto un impatto significativo sulle circostanze. I drammi che Laura Antonelli ha incontrato nel corso della sua vita hanno lasciato cicatrici fisiche e spirituali. L’attrice è stata arrestata nel 1991 dopo che la polizia ha scoperto una piccola quantità di cocaina nella sua casa di Cerveteri. Dopo un processo e una condanna,
nel 2000 è stato assolto dall’accusa di traffico di stupefacenti. Antonelli ha dovuto affrontare i postumi di un’operazione di lifting che l’ha lasciata deformata a causa di una reazione allergica e allo stesso tempo stava cercando di riprendersi e lasciarsi alle spalle quella spiacevole esperienza suo. La donna ha tentato di ottenere un risarcimento multimilionario facendo causa agli esecutori dell’operazione, ma senza successo. Il Tribunale di Civitavecchia ha definitivamente interdetto Laura Antonelli nel 2004 perché, almeno nelle cronache di alcuni giornali, avrebbe sperperato una parte significativa del suo denaro in beneficenza.