Giuseppe Rinaldi Giornalista Perché Zoppica – È stato uno dei più importanti “Chi l’ha visto?” corrispondenti dal 1990 ed è anche autore di “Commissari”. Attualmente, dal 12 giugno, “Detectives” di Giuseppe Rinaldi realizzato in collaborazione con la Polizia di Stato può essere trasmesso in seconda serata su Raidue. Ci sono un totale di sei episodi incentrati su casi diversi, indipendentemente dal fatto che siano stati risolti o siano ancora in attesa di risoluzione. Vere storie di crimini basate su resoconti di prima mano di testimoni e documentazione.
Cerchiamo di sapere non solo chi ha commesso un crimine, ma anche cosa lo ha motivato. Intendo utilizzare il contributo di neuropsichiatri, psicoterapeuti ed esperti di comunicazione non verbale. La vera notizia, tuttavia, è che il veterano profiler dell’FBI e ispiratore/consulente per la serie TV “Criminal Minds”, Jim Clemente, interverrà in relazione agli omicidi per i quali non è stato ancora identificato l’autore, direttamente da Los Angeles . Era interessato solo ai fatti concreti del crimine, come l’ubicazione e la descrizione della vittima. Questo è il motivo per cui ho sempre provato una punta di imbarazzo ogni volta che sono stato filmato.
Non voglio essere il dottor House, ma il bastone che uso è mio, e non è una cosa che faccio in automatico…». A novembre debutterà il giornalista Giuseppe Rinaldi come conduttore del nuovo Stand By Me /Spettacolo della Warner Bros. Faking It: Lies or Truth? Sabato 10 settembre alle 21:25, Discovery proietterà un episodio speciale.La prima stagione di “Faking it – Lies or Truth?” anteprime.L’omicidio del 2014 della piccola Lorys Stival da parte di sua madre, Veronica Panarello, ha ricevuto un’ampia attenzione da parte dei media e sicuramente stuzzicherà la sua curiosità.
Esperti del settore, come la criminologa e psicoterapeuta forense Margherita Carlini, l’esperto di analisi emotivo-comportamentale Diego Ingrassia, e il comunicatore forense Felix B. Lecce, affiancheranno Giuseppe Rinaldi nell’esame e nell’analisi delle notizie.Ci sono state molte occasioni in cui avremmo potuto trarre vantaggio dall’essere al corrente della verità, una verità che spesso viene trasmessa non attraverso le parole ma tramite azioni, espressioni e segnali non verbali.
La voce calda e convincente di Giuseppe Rinaldi manterrà viva la storia, mentre i tre esperti si occuperanno di decifrare gli atteggiamenti della Panarello dopo la sua condanna a 30 anni di carcere per aver mentito sull’accaduto.Appassionati di genere, segnatevi sul calendario la prima serata di sabato nove. Nell’interrogatorio con Salvatore Parolisi, l’assassino di Melania Rea, si convinse di una cosa: l’uomo che aveva di fronte trasmetteva un terribile nulla. Quello era quasi un simbolo prototipico del problema. No, non era ancora un indizio. Sappiamo tutti quanto sia stata determinante per l’inchiesta questa intervista a Pino Rinaldi.
Pino Rinaldi, l’autore del classico Chi l’ha visto, conduce ora su Rai Tre il sabato a tarda notte un nuovo programma intitolato Commissari – Sulle tracce del male.Raccontare il lato più oscuro della storia umana al punto da poterlo quasi leggere come un’esegesi sull’insensatezza della crudeltà. Ricordo la discrezione e la tenerezza di Pino Rinaldi, un ossimoro che forse consolava, mentre rivolgeva al profondo dell’animo umano ogni inspiegabile fuga e ogni atto di empietà perpetrato in nome della crudeltà. Le sue interviste di cronaca, come quella con Ferdinando Carretta, mi sono rimaste impresse come pietre miliari nel tempo.
La più grande omissione è un giovane afflitto da una malattia mentale. In fuga da un decennio. Pino Rinaldi, che lo rintraccia a Londra, alla fine lo convincerà ad arrendersi. Hai dieci anni per fare una scelta. Per allontanarsi dal padre, Ferdinando aveva assassinato tutta la sua famiglia. Aveva detto a Rinaldi che ci aveva pensato tutto il tempo.Se sapesse cos’è il male, ho sondato, non sarebbe cattivo. In effetti, questa è una domanda. Secondo Rinaldi non esiste un delitto perfettamente ingegnoso, ben pianificato e impossibile da risolvere come un giallo noir. In realtà, ho capito che è solo un male fondamentale: vuoto, stupido e sciocco.
Gli edifici immaginari o romanzati con un’architettura eccellente sono roba da leggenda. In poche parole, il male è noioso. Riproduce solo la stessa meccanica più e più volte, senza una vera profondità della dinamica”, dice Rinaldi. Non c’è intelligenza in questa cosa, è solo inetto.Non c’era uno scopo elevato dietro la depravazione di Dostoevskij. “C’è una psiche danneggiata”, o “tutto è abbastanza decifrabile”, come dice Rinaldi il caso Carretta, per esempio. Inoltre, gli errori commessi durante le indagini sono l’unica causa di crimini irrisolti. Ad esempio, nel caso dell’omicidio di Maria Scarf discusso nella puntata dell’8 dicembre, ndr, la Procura ha sbagliato a nominare un medico legale.
cosa che ha fatto precipitare le indagini. L’ottimo, il magmatico, il confluente, capace di generare stupore o dignità eroica, è invece ciò su cui dovremmo puntare. I protagonisti, commissari e investigatorinel mio spettacolo creato con Marcello Conte e l’assistenza di Daniela Bricca e Chiara Grigoletto, ndr giocano ruoli cruciali in ogni puntata. I bravi ragazzi sono loro. Piuttosto, il bene è tutto ciò che è sofisticato, percettivo e ricco di sfumature.La profondità dell’interesse è seminata dal bene. Ogni giorno al pomeriggio su Vita in Diretta, lo condivide anche Pino Rinaldi. Ci sono libri scritti sugli atti e sulle persone che ricambiano la gentilezza, la compassione e il perdono.
Parafrasando: “Ero sicuro che ci fossero sistemi geniali ed elaborati all’origine di un mistero”. Nato Giuseppe Rinaldi nel 1961, è stato coautore del popolare programma sulle persone scomparse ‘Chi l’ha visto?’ dal 1990. “La passione per il delitto è una cosa atavica nell’uomo, da quando ha messo piede sulla terra”, così Pino Rinaldi, o Giuseppe, spiega la fascinazione per il comportamento criminale.Con l’aiuto dei profiler Margherita Carlini, Felix B. Lecce e Diego Ingrassia, Rinaldi esamina alcuni dei crimini più discussi in Italia nel corso di quattro episodi. Questa analisi va oltre.