Filippo De Cristofaro Oggi

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Filippo De Cristofaro Oggi – Anna Curina, 31 anni, di Pesaro, Italia, vuole fare il giro del mondo con il suo catamarano. Di conseguenza, Filippo De Cristofaro, 34 anni, e Diana Beyer, 17 anni, hanno potuto compiere il loro atroce crimine. Progettavano di sterminare l’intera popolazione di Curina, nonostante lei fosse olandese e lui milanese. Il corpo della persona morta è stato gettato in acqua utilizzando un’ancora da 17 chilogrammi.

Diciotto giorni prima che il cadavere venisse ritrovato da un peschereccio al largo di Senigallia, in provincia di Ancona, venne architettato un piano malvagio e gli autori furono rapidamente catturati. Un crimine atroce, noto come il “crimine del catamarano”, ebbe luogo su un catamarano il 10 giugno 1988.

La catena di cause ed effetti che ha fatto precipitare il delitto

Durante una vacanza nei Paesi Bassi, Filippo De Cristofaro conobbe la sua futura moglie, Diana Beyer. Quando ha deciso di scappare con il suo fidanzato e di accompagnarlo nelle sue avventure marine, erano appena divorziati e avevano l’affidamento condiviso della figlia a Milano. È stato un puro caso a far incontrare te e Anna Curina; un amico comune ti aveva incastrato. Ciò ha portato alla conclusione che dovremmo dirigerci verso le Baleari.

L’Ansa sostiene che in questo periodo De Cristofaro disse alla fidanzata: “Questa è la buona occasione per me e te per andare finalmente in Polinesia”. Questo fu l’inizio del complotto per l’omicidio del milanese. Tuttavia, dobbiamo ucciderla per mettere le mani sul catamarano. In caso di disaccordo tra Beyer e lo skipper, Beyer avrebbe detto: “Se vuoi, ci provo”. Questo in risposta alla lamentela di De Cristofaro di dover fare tutto da solo.

Punizione per omicidio Curina, Anna

Il 10 giugno, intorno alle 13.30, Anna Curina e i turisti sono partiti dal porto di Pesaro a bordo del suo catamarano Arx. Non ci volle molto prima che l’orribile idea venisse messa in pratica. Beyer ha corretto il caffè del capitano con un sedativo prodotto da una ditta milanese. Successivamente ha assicurato al fidanzato che il farmaco non avrebbe avvelenato la donna.

Dopo aver reso priva di sensi la donna, de Cristofaro intendeva mettere in atto una strategia omicida particolarmente macabra. Curina notò dopo qualche sorso uno strano sapore e ne porse un po’ al suo ospite. L’uomo gettò la bevanda nell’acqua come se stesse per berne, indicando il suo assenso.

L’assassino è stato smascherato.

De Cristofaro continuò il giro il giorno dopo il delitto, incontrando il suo compagno Pieter Groenendijk a Porto San Giorgio. Il 12 giugno l’assassino fece salire l’olandese su un Arx che aveva battezzato “Fly2” e prelevato dai Paesi Bassi. I tre partirono poco dopo per l’isola di Sicilia. Per alcuni giorni il tempo fu ideale per salpare. Dopo molte considerazioni, i capitani decisero finalmente di recarsi in Tunisia il 28 giugno.

Contemporaneamente il peschereccio Azzurra83 ha rinvenuto il corpo di Annarita Curina al largo di Senigallia. La notizia del ritrovamento del corpo si diffuse rapidamente in tutto il mondo, così i tre viaggiatori ne vennero a conoscenza mentre erano in viaggio verso il paese africano. Entrambi hanno dovuto prendersi una pausa. I tre passeggeri hanno lasciato il catamarano quando ha attraccato in Tunisia e sono fuggiti a piedi. Il governo tunisino li ha arrestati il 19 luglio.

Prima di essere rapiti, non hanno avuto molto tempo per elaborare una narrazione comune. Il milanese è accusato di aver detto alla fidanzata: “Non possono punirti – avrebbe suggerito l’uomo – perché sei minorenne”. se non avesse confessato. Se ti assumi la responsabilità, ti prometto che potremo baciarci e fare pace di nuovo.

Almeno così Beyer spiegò la sua responsabilità nella morte di Curina. L’invidia è stata la forza trainante dietro tutto ciò. De Cristofaro alla fine ammise di aver ucciso lo skipper e di aver rubato lo yacht, nonostante le poco convincenti affermazioni della ragazza. La sua condanna all’ergastolo fu confermata dalla Corte di Cassazione il 5 giugno 1991. Un tribunale dei minorenni della Florida, invece, condannò Beyer a sei anni e sei mesi di carcere il 17 dicembre 1988. L’olandese Pieter Groenendijk perse ogni legame con il caso a suo carico.

Filippo De Cristofaro Oggi

La sentenza di Filippo De Cristofaro non venne mai eseguita integralmente. L’assassino è stato catturato in Olanda un mese dopo la sua fuga dal carcere nel 2007. Nel 2014 è scappato di nuovo con l’aiuto di un permesso premio. È stato detenuto in Portogallo nel 2016 e, dopo aver scontato solo cinque mesi di pena, è stato rilasciato nel gennaio 2017.a pena massima in Portogallo non è l’ergastolo, sembra che il tentativo di estradizione non abbia avuto successo.

IlGiornale ha citato l’avvocato Stefano Tornimbeni, rappresentante della famiglia di Anna Curina, che ha dichiarato: “Nel 2014 il magistrato di sorveglianza”. Nonostante questa valutazione scoraggiante, all’ergastolo è stato concesso un altro permesso bonus, dimostrando ancora una volta di non avere alcuna voglia di restare in carcere.

Il colpevole si è così trasformato in una creatura della foresta il giorno del secondo permesso di ricompensa. Il magistrato, però, non sembra comprendere appieno le complessità legate all’eventualità di un’altra fuga.

Tornimbeni, avvocato di Anna Curina, esprime la propria insoddisfazione nei confronti del sistema giudiziario raccontando la tragedia familiare.Il procuratore è curioso di conoscere il parere del gip sulla famiglia e sugli amici di Annarita Curina.Che tipo di apparato di polizia permette una cosa del genere?

La polizia ha fatto due terribili tentativi di catturare l’assassino dietro compenso basso, e il magistrato non ha mostrato pietà.La priorità del magistrato era proteggere il colpevole condannato, piuttosto che la famiglia della vittima o le forze dell’ordine.

Il ‘killer del catamarano’ Filippo De Cristofaro è evaso da un carcere italiano dove era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio a colpi di machete della skipper Annarita Curina nel giugno 1988.Dopo essere stato rilasciato “per scadenza dei termini” il 15 ottobre dalla Procura magistratura locale, l’ex ballerino “Rambo” 63enne è scomparso in Portogallo senza avvisare le autorità. Secondo le autorità portoghesi, attualmente è detenuto in carcere per essere processato con la sola accusa di aver utilizzato un documento d’identità falso.

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