Famiglia Arcobaleno Significato – Quando ti iscrivi alla scuola materna pubblica, indichi sia te che il tuo partner come genitori? Tecnologia di precedente generazione. In onore delle famiglie “arcobaleno”, in cui due donne o due uomini fanno da genitori, propongo di migliorare i genitori 1 e 2.
Le Famiglie Arcobaleno insistono sul fatto che «è fondamentale che la scuola italiana, frequentata da questi bambini e ragazzi , abbracciare gli strumenti culturali per promuovere un’esistenza felice, a cominciare dai libri di testo, e questo desiderio è arrivato da Venezia fino a Bologna. Libri come questo dovrebbero essere utilizzati come strumento didattico per evitare di fuorviare gli studenti sul mondo in cui vivono.
domande e stabilire norme che si applicano a tutte le parti coinvolte in un accordo di maternità surrogata. Non è solo una questione se o se le famiglie arcobaleno debbano essere legalmente protette per i 529 bambini che ora fanno affidamento su di loro; solleva anche interrogativi sul futuro di coloro che nasceranno.
Quando si affronta il tema delle famiglie arcobaleno in Italia, si cammina su un filo sottilissimo. In un campo, i partiti politici conservatori “cavalcano” un’ondata di sentimenti anti-immigrati che ha radici profonde nella percezione negativa della società nei confronti degli immigrati di culture e fedi diverse.
Al contrario, stiamo assistendo a una narrativa consapevolmente edificante, che fa molto affidamento sui social media per accelerare la normalizzazione e l’accettazione da parte della società dell’idea di una famiglia omoparentale . Anche in questo contesto, i progressisti politici “usano” la bandiera arcobaleno e le questioni LGBTQ+ per aumentare la loro posizione presso il pubblico.
L’estrema polarizzazione complica il dibattito e le posizioni si radicalizzano; la vita delle persone è sotto i riflettori; le storie d’amore sono sfruttate per fini ideologici; gruppi di accaniti fan o detrattori si raccolgono attorno alle personalità dello spettacolo più esposte; l’intimità domestica invade le case attraverso i canali social, trasformandosi in live web movie; e i commenti diventano slogan.
È accettabile far sembrare meno il privato rendendolo più spettacolare? Fino a che punto ci si può spingere a parlare di diritti civili, come il diritto al matrimonio paritario e, soprattutto, il diritto alla doppia genitorialità rivendicato dalle coppie LGBTQ+ con figli? Cosa prevede, dunque, la legge?I bambini della prole di coppie omogenitoriali ed eterosessuali costituiscono la maggior parte del gruppo qui.
Non prendono le decisioni o hanno la libertà di scelta, ma il loro livello di felicità in tutti gli ambienti ci fornisce una base su cui costruire l’ambiente sociale necessario per il loro sviluppo. Non ci saranno barriere all’ingresso e tutti saranno trattati con rispetto. Tuttavia, non è privo di linee guida o strutture di supporto.
Parafrasando il titolo del classico film di Vittorio De Sica, “I ragazzi e le ragazze cercano da noi” una guida su cosa dovrebbero e non dovrebbero fare. Per quanto riguarda l’attaccamento e il sostegno dei genitori, le motivazioni romantiche, l’identità personale e l’accettazione sociale. In assenza di una legislazione che ne approvi l’importanza criminale, l’acronimo LGBTQ+ è spesso associato a fiere e manifestazioni contro l’omotransfobia.
Il linguaggio, i significati e molti acronimi che rientrano nel complicato mondo LGBTQ+ e che spesso ci confondono devono essere affrontati frontalmente se vogliamo capire come “funziona” una famiglia arcobaleno, soprattutto dal punto di vista del benessere di ragazzi e ragazze. OK, vediamo se riusciamo a risolvere questo problema.
C’è una lacuna nella legge italiana che disciplina le unioni civili e, per estensione, i matrimoni tra persone dello stesso sesso a causa della sua incapacità di affrontare la questione del riconoscimento dei figli. La legge 76 rende le unioni omosessuali legalmente riconosciute e trattate allo stesso modo delle coppie eterosessuali. Tuttavia, la parte della stessa legge che riguarda i bambini è ancora oscura; non riconosce il diritto alla plurigenitorialità se non in limitate circostanze che il Tribunale per i minorenni potrà di volta in volta definire.
Quello a cui stiamo arrivando è il punto cruciale di ciò a cui si riferisce il termine inglese “adozione figliastro”: il potenziale per un partner di adottare i figli e le figlie di un coniuge se quel partner ha già figli da precedenti relazioni eterosessuali o attraverso procedure di PMA/maternità surrogata illegali in Italia ma riconosciute altrove.
In Italia è ancora più difficile per le coppie dello stesso sesso mettere su famiglia attraverso tecnologie di riproduzione assistita come l’inseminazione in vitro o la donazione di gameti o la gestazione . Un metodo che è stato ritenuto ufficialmente impraticabile in tutti gli ospedali Usa, sia pubblici che privati.
Comunque queste ragazze esistono, sono nate da due mamme o da due padri, frequentano la scuola e vivono con entrambi. Tuttavia, secondo la legge italiana, sono considerati avere un solo genitore, quello che li ha partoriti o li ha iscritti all’anagrafe di nascita.
Tentativo.C’è un grave vuoto normativo che contribuisce al tenore del discorso e, soprattutto, mette i ragazzi, soggetti fragili per eccellenza, nella condizione di essere oggetto di discriminazione per la seconda volta. È obbligatorio che tu ti metta al primo posto davanti alla legge.
La strada giuridica da intraprendere sarebbe quella di consentire l’adozione di figli da precedenti relazioni, anche brevi, e l’estensione dello status filiationis, la formula che definisce la condizione genitoriale fuori o dentro il matrimonio, ai figli nati all’estero attraverso modalità non accettato in Italia.
Ricordiamo che l’obiettivo è l’incolumità del bambino, al quale è fondamentale dare quella certezza che può venire solo dalla certezza del diritto e, diciamo così, della “quadratura” – avere due genitori sullo stesso piano che possono essere contava.
L’Associazione Famiglie Arcobaleno Italia ha realizzato un video dal titolo “Non siamo fantasmi” per portare l’attenzione sugli effetti del mancato riconoscimento legale della big parenting, anche per i genitori omosessuali, sui propri figli.
