Desirée Piovanelli Genitori

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Desirée Piovanelli Genitori -In provincia è avvenuto l’orrendo omicidio di Desirée Piovanelli, all’epoca appena quattordicenne, e sono trascorsi 20 anni da allora. 20 anni fa, Brescia fu distrutta da una strage di galline in una cucina. Era il 28 settembre del 2002 e la giovane uscì di casa il primo pomeriggio. Abitava con i genitori ed i fratelli in Via Romagna a Leno. Nicola Bertocchi, Mattia Franco e Nico, tre giovani quasi coetanei, nonché il 37enne Giovanni Erra, furono invitati con una scusa alla vicina cascina Ermengarda, all’epoca quasi abbandonata ed ora demolita. .

L’orrore

I quattro avrebbero tentato di farle del male, ma dopo aver assistito alla coraggiosa risposta della giovane, avrebbero deciso di ucciderla con coltelli e bastoni, lasciando il suo corpo dov’era, in una fossa insanguinata. La scomparsa è stata denunciata dai genitori di Desirée (come riportato dall’amica Desy) la sera del 28 ottobre.

La notizia si è diffusa rapidamente in tutta Italia e di conseguenza sono state esplorate diverse teorie e strade che hanno portato a una conclusione Un circolo di sospetti sempre più ristretto che comprendeva gli assassini di Desirée, una confessione, le indagini e il procedimento giudiziario.

Un condanno

Giovanni Erra è stato condannato a 30 anni di carcere, dove è attualmente detenuto (nel quartiere Bollate a Milano). I detenuti più giovani hanno già scontato la pena: Nicola Bertocchi ha ricevuto 18 anni di reclusione, Vavassori ha ricevuto 11 anni e mezzo di reclusione e Mattia Franco ha ricevuto 10 anni di reclusione. Fu Nicola Bertocchi a scoprire inizialmente dove si trovava Giovanni Erra.

La famiglia

La famiglia Desirée si è trasferita e ha cambiato paese. Il padre, Maurizio Piovanelli, è tornato a esprimere anche oggi la sua voglia di giustizia: “Tante, troppe cose non tornano, c’è ancora qualcosa da fare”, ha costantemente detto in ogni intervista. Solo pochi anni fa è stato scoperto un nuovo filone investigativo che coinvolgeva il piccolo consumo di droga e la prostituzione che coinvolgeva “persone importanti” – come sarebbe implicito in un omicidio.

Il padre, Desirée Piovanelli, ha detto: “C’era ancora una rete di pedofilia operante 20 anni dopo il delitto”. Massimo Piovanelli è certo che la verità dietro l’omicidio della sorella Desirée non sia stata ancora del tutto stabilita. L’uomo chiede che vengano riaperte le prove per confermare l’esistenza di una rete di pedofilia.

Il padre, Desirée Piovanelli, ha detto: “C’era ancora una rete di pedofilia operante 20 anni dopo il delitto”. Massimo Piovanelli è certo che la verità dietro l’omicidio della sorella Desirée non sia stata ancora del tutto stabilita. L’uomo chiede che vengano riaperte le prove per confermare l’esistenza di una rete di pedofilia.

Il padre di Desirée Piovanelli, la quattordicenne uccisa da Jay Leno nel 2002, ritiene che non tutta la verità sia stata rivelata. L’uomo, che attualmente ha 61 anni, sostiene che l’omicidio del bambino non è stato solo la terribile conclusione di un atto di violenza sessuale pianificato.

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Assassinato dal Branco 20 anni fa

Era il 28 settembre del 2002 quando Desirée Piovanelli fuggì dalla sua casa di Leno, in provincia di Brescia. Solo sei giorni dopo, il suo cadavere fu scoperto in una cascina, coperto di coltellate. L’evidenza portò alla definitiva cessazione del rapporto di lavoro di Giovanni Erra così come di quelli dei suoi tre collaboratori: i cosiddetti “branco di Leno”.

Trent’anni dopo il terribile omicidio, il padre di Desirée sosteneva in un’intervista a Il Resto del Carlino che una rete di pedofili operante nella Bassa Bresciana era responsabile del rapimento della figlia. Piovanelli sostiene di essere profondamente fuorviato dalla giustizia italiana e continua a battersi per la verità che, a suo avviso, non è ancora del tutto emersa. ACHE, LEGGI Ucciso del padre con tre coltellate poco a poco: “La discussione nata per venti euro” “Chi sa come sono andate le cose parli”

Il padre è convinto che non sia solo il branco il responsabile del delitto: “Nel corso degli anni sono successe cose che mi hanno fatto pensare che stesse succedendo qualcosa di molto grave. Ci sono le voci della nazione e delle persone con cui ho parlato Perché non sono stati presi in considerazione?

Tra le prove a sostegno della sua tesi, Piovanelli cita la mancata attribuzione di una traccia di DNA scoperta all’epoca sulla jub che Desirée utilizzava quel giorno: «Perché questo DNA non è ancora disponibile. La speranza è che parlerà una persona della campagna, una persona che sa tante cose.

Conosco alcuni chi è, ma non tutti. Tutti hanno parlato, tutti gli altri no. Ma non abbiamo ottenuto alcun risultato. Cordiali saluti, non capisco perché non abbiano effettuato ulteriori indagini. La denuncia del padre aveva portato all’apertura di una cartella contenente un verme. Il giudice avrebbe aperto una spirale nello scenario in cui sarebbero emerse nuove prove pertinenti.

Il padre ha parlato con uno dei detenutiangosciante

I tre figli sono stati graziati e sono liberi; solo Erra, condannato a 30 anni, è ancora detenuto in carcere. Piovanelli racconta di aver incontrato uno dei ragazzi: “Me lo hanno presentato nel parcheggio di un supermercato. La sbavatura c’era, ma non me ne ero accorta.

Mi hanno detto chi era, che era molto dispiaciuto, che non c’era nessuno”. , e che era stato portato dentro dagli altri due. Ti ho sentito parlare della ruota della pedofilia. Tutti sanno che è Leno. come essere a Palermo 40 anni fa. Leno non è cambiato; Palermo si. Anche se da noi è possibile non dispiacere a qualcuno non è facile, anche perché non sembra che sia mai stato arrestato nessuno.

Infine, ci sarebbero alcune discrepanze per il padre riguardo alla ricostruzione dei fatti come riportato nei verbali: “Questo sabato Desirée è in classe alle 14.30. Non è esatto dire che oggi erano le 15.30. Dalle 15: 15 fino alle 16:15, uno dei ragazzi fece alcune telefonate. Desy era quindi già deceduta. La telefonata fu particolarmente protratta, come se il giovane avesse bisogno di riferire a qualcuno ciò che era riuscito.

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