Carla Bissi Malattia

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Carla Bissi Malattia
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Carla Bissi Malattia– Età di Alice. Carla Bissi, meglio conosciuta con il nome d’arte Alice, è nata a Forlì il 26 settembre 1954. È una cantante, cantautrice e compositrice. Alice è arrivata alla veneranda età di 68 anni. Sebbene non si sia sposata, la cantante ha una relazione impegnata con Francesco Messina da un bel po’ di tempo. Ha sempre avuto un amore per la musica e all’età di sette anni ha partecipato all’International Children’s Festival nel 1965, quando ha fatto il suo debutto professionale. Per prima cosa, nel 1971, vinse il Festival di Castrocaro reinventando la passione di Tanta per lei come Pooh.

Debutta così al Festival di Sanremo nel 1972 con il brano “Il mio cuore se ne va”, ma non è un successo. La metà degli anni ’80, tuttavia, fu il momento in cui la carriera di Alice decollò davvero, grazie in gran parte alla collaborazione tra lei e Franco Battiato, con cui strinse una proficua alleanza artistica che contribuì a proiettare entrambi alla ribalta. Tra questi i treni di Tozeur, Chanson Egocentrique, Notte a Roma, Nomadi, Il vento caldo dell’estate e Capo Nord. Nel 1981 Alice vinse il Festival di Sanremo con il brano Per Elisa, scritto insieme al leggendario cantautore siciliano. È improvvisamente scomparsa dal mondo dello spettacolo a metà degli anni ’80.

Insiste di essere sempre stato motivato esclusivamente dal desiderio di creare arte, piuttosto che dalla prospettiva di fama o guadagno finanziario. Per questo motivo ha deciso di continuare a esibirsi di fronte alla piccola ma devota base di fan che si è costruita. Alice ha pubblicato un totale di 38 album nel corso della sua carriera. Il suo successo negli anni ’80 con canzoni come “The Hot Summer Wind” ha dimostrato che il suo duro lavoro negli anni ’70 non è stato vano. Fondamentale per il successo della sua carriera è stata la lunga collaborazione artistica di Elisa con l’amico Franco Battiato, autore di molte canzoni di Elisa,

come i duetti Chan-son egocentrique 1982 e I Trains of Tozeur 1982, che le hanno fatto conoscere la fama internazionale. Ha pubblicato Park Hotel nel 1986, Mélodie passagère nel 1988, Mezzogiorno sulle Alpi nel 1992 e Charade nel 1995, che hanno mostrato una maggiore sperimentazione musicale, in particolare nei campi dell’elettronica e della musica classica, dopo il successo di Il sole sotto la pioggia nel 1989 e Dio è il mio DJ nel 1999. Franco Battiato, Bluvertigo, Tiziano Ferro, Claudio Baglioni, Tony Levin, Richard Barbieri e Skye dei Morcheeba sono solo alcuni dei collaboratori italiani che hanno lavorato a questo album.

In giovane età, Alice ha iniziato a usare il nome d’arte Alice e a partecipare a talent show. Il 17 e 18 luglio 1965 debutta al 5° Festival Internazionale dei Bambini di Sanremo in Italia. Durante questo periodo, ha preso lezioni di pianoforte e canto da Rosa Nisi, la famosa pianista e compositrice che era anche la madre di Checco Marsella de I Giganti. I media l’hanno soprannominata la Cerbiatto di Forlì per i suoi grandi occhi neri, e la sua interpretazione di “Tanta vora di lei” di Pooh durante il Festival di Castrocaro del 1971 è stata straordinaria.

Carla Bissi Malattia

L’anno successivo prova a sfondare da solo al Festival di Sanremo con il brano “Il mio cuore se ne va”, ma non ci riesce. L’attrice continuava a ribadire che il suo lavoro non la motivava. Nel 1972 la tua interpretazione de “La festa mia” di Franco Califano alla rassegna internazionale di musica leggera di Venezia ti valse la “Gondola d’Argento”. Il pubblico non ha avuto accesso ai dati delle celebrità perché le star scelgono di mantenere le loro vite private. Per favore commenta qui con qualsiasi nuova informazione che potresti avere su questa persona famosa. Il 30 novembre Alice tornerà nella città

dove è nata per esibirsi in un grande evento benefico organizzato da IOR e Aisla per raccogliere fondi per la ricerca e la cura della SLA. Un’occasione per onorare non solo Alice, ma anche il mitico hairstylist forlivese Alberto Bacchi. Una grande occasione per i forlivesi di ascoltare il nuovo album “Samsara”, che segna il trionfante ritorno dell’artista nel mondo della musica dopo tanti anni di lontananza. Molte persone in città la adorano. Il brusio che ha generato il suo annuncio di performance ne è la prova. L’artista, vincitore del Festival di Sanremo nel 1981,

non trattiene emozioni ed emozioni per l’evento di Romagnaoggi-ForlToday. “Tutto è iniziato quando Massimiliano Bacchi mi ha chiesto di fare qualcosa in onore del suo defunto padre, Alberto, mio storico parrucchiere a cui è stata diagnosticata la SLA ed è venuto a mancare, come spiega Alice alla domanda sulle origini del raduno di Forlì. la motivazione è quella di aiutare economicamente a combattere questa malattia, non è la prima volta che partecipo a qualcosa del genere, circa due anni fa sono andato a Roma per partecipare a una raccolta fondi per la moglie di Mino Manfredi, insieme a Franco Battiato e tanti di altre persone.

A Forlì si sono aggiunti anche il contributo fondamentale dello IOR e l’ampliamento dell’ambito del progetto, accrescendo il valore di quest’ultimo. Le motivazioni umane di questo evento sono rassicuranti a sentir parlare vista l’attuale stmangiato di cose.” Come ti condiziona il tuo ritorno a Forlì? Cosa ne pensi della nostra città? La città di Forlì non è mai stata un fulgido esempio a sé stante, seguendo invece le orme dei più importanti insediamenti limitrofi. È possibile che la cultura, l’arte e la musica non siano state promosse perché non c’è stata la volontà di farlo, anche a livello più istituzionale.

L’Università e il Museo San Domenico sono stati i motori degli ultimi anni, portando all’attenzione internazionale Forlì e dintorni non solo per la città natale di Benito Mussolini. Il vostro nuovo album, il cui titolo, “Samsara”, sembra riassumere una filosofia di vita, è uscito solo in queste ultime settimane. La parola sanscrita samsara si riferisce all’intero ciclo di vita di nascita, morte e rinascita. Numerose canzoni, alcune delle quali abbastanza dissimili tra loro, compongono questo progetto. Presi insieme, formano un mosaico di vita, o “Samsara”, che potrebbe essere pensato come il suo titolo essenzializzato.

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