Runner Morto

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Runner Morto – A questo ha risposto Franca Ghirardini, mamma di Andrea Papi ucciso da un orso in un bosco della Val di Sole, “qualcosa deve cambiare, la convivenza è difficile”, durante una trasmissione di “Zona Bianca” su Rete4. Andrea Papi, corridore trentino di 26 anni, è morto il 5 aprile quando è stato aggredito nei boschi sopra Caldes da un orso noto come Jj4.

Lo ha confermato la Procura della Repubblica di Trento sulla base dei risultati dei test genetici condotti dall’istituto della Fondazione Edmund Mach. Quando padre e figlio sono stati attaccati da un orso sul Monte Peller in Trentino nel giugno 2020, la gente del posto ha scelto di lasciare che la bestia se ne andasse illesa. Nell’ambito dell’iniziativa Life Ursus, i genitori del plantigrado, Joze e Jurka, sono stati rilasciati in Trentino, Italia, nel 2000 e nel 2001.

Il Consiglio provinciale di Trento ne aveva chiesto la distruzione. Tuttavia, il Tar ha revocato il mandato di cattura. Sebbene Jj4 abbia un sistema di root, è attualmente scaricato e non sta più trasmettendo dati relativi alla mobilità dell’esemplare. E’ stato per “ovvi motivi di pubblico interesse e sicurezza” che la Procura della Repubblica ha annunciato l’identificazione dell’orso responsabile della morte di Papi prima che i consulenti depositassero la loro relazione finale.

L’ufficio del procuratore distrettuale ha avviato un fascicolo modello 45 senza una segnalazione di attività criminale. Intanto oggi è l’addio definitivo per Andrea Papi, il 26enne di Caldes che mercoledì scorso è stato aggredito e ucciso da un’orsa mentre si allenava alle pendici del Monte Peller. La Val di Sole si trova nella regione italiana del Trentino. Tutti i tredici comuni della valle hanno dichiarato giornata di dolore.

Candele sono state poste alle finestre delle case di tutta Europa per chiedere un ripensamento del progetto Life Ursus, la politica europea per la reintroduzione dell’orso bruno sulle Alpi. Dopo l’incursione, il personale del Corpo Forestale del Trentino ha iniziato le operazioni diurne e notturne per riprendere il controllo dell’area. La pubblicazione riferisce che la famiglia ha mantenuto la rappresentanza legale.

Ora che abbiamo identificato l’esemplare offensivo, possiamo iniziare a pianificare il modo migliore per catturarlo. Lo afferma il capo distretto foreste del Trentino, Fabio Angeli. Si parla di un’operazione “che va fatta in sicurezza, rispettando le procedure stabilite” per la caduta, per la quale l’ordinanza è stata firmata dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti. Paolo Zanghellini è giunto alla conclusione: “I tempi di cattura non sono prevedibili”.

Il collare radio su Jj4 è disattivato, ma è comunque uno strumento utile per tracciare dove va. A seguire, Fabio Angeli. Se è presente un servizio di telefonia cellulare, il segnale del radiocollare verrà ricevuto con un ritardo di 5-6 minuti. Angeli ha aggiunto che “non c’è copertura da questo lato della montagna”, ma che stavano facendo ogni sforzo per ottenere l’esemplare “nel più breve tempo possibile”.

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Una querela contro la Provincia autonoma di Trento e lo Stato è stata annunciata dalla famiglia di Andrea Papi, che ha perso il figlio di 26 anni a causa di un attacco di orso nei boschi sopra Caldes. La madre del giovane è citata nell’articolo di cronaca del quotidiano T. L’obiettivo è contestare le procedure utilizzate per lanciare il progetto Life Ursus senza prima procedere a una votazione pubblica in merito.

Purtroppo non siamo riusciti a dare la notizia nel 2020, quando la provincia aveva già varato due leggi che autorizzavano l’abbattimento e la cattura degli orsi. Di conseguenza, mentre oggi c’è una certa chiusura, c’è anche amarezza e tristezza. La sensibilità dei trentini non può che risentirne. Lo ha detto Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, in una conferenza stampa tenutasi a Trento per valutare la cattura dell’orso Jj4.

Gli addetti forestali sono riusciti a catturare l’orso in un tempo relativamente breve, viste le difficoltà tecniche e procedurali incontrate. Il presidente della provincia di Trento ha dato l’annuncio che il Corpo forestale aveva arrestato Jj4 con il metodo della gabbia tubolare intorno alle 23:00. È la prova che possiamo contenere creature mortali nelle nostre strutture. Ho avvertito le autorità locali e il ministro dell’Ambiente.

Abbiamo ora provveduto al Tar con le pratiche burocratiche necessarie, e “al Casteller è arrivato l’orso Jj4”. Il Tar, si spera, possa prevedere il giudizio dell’11 maggio. “Se il verdetto sarà favorevole – ha proseguito Fugatti – andremo avanti con la strage”. Questa è una regione che questo animale visita regolarmente e copre un grande spazio. Come ha detto Fugatti, “attendiamo proposte da chi vorrebbe ospitare esemplari come l’orso Lav”.

I forestali della destra orografica del torrente Noce sono riusciti a catturare l’orso in una zona boschiva molto frequentata. È stato annunciato che il presidente di Trento, Maurizio Fugatti, chiederà a Ispra di procedere alla soppressione di tre orsi ritenuti molesti a causa dell’attacco, e ha firmato un decreto contingente e urgente per l’abbattimento dell’esemplare re responsabile dell’incidente.

Inoltre, ha in programma di presentare una petizione al ministro dell’Ambiente del Trentino per un nuovo approccio alla gestione dei grandi carnivori durante un incontro previsto per la prossima settimana. A margine del confronto odierno a Malè con i sindaci della valle, Fugatti ha ribadito la convinzione che l’attuale portata del progetto Life Ursus sia sproporzionata rispetto al suo progetto originario, che prevedeva una cinquantina di orsi nel territorio trentino.

Attualmente siamo circa un centinaio sparsi in tutto il Trentino. Per garantire un trattamento umano degli animali, dobbiamo tornare all’inizio del progetto. Ieri abbiamo concordato che gli esemplari problematici devono essere abbattuti il prima possibile. Mi riferisco allo Stato, ai Ministeri ea Ispra, che hanno tutti dimostrato un certo ostracismo nella storia del progetto rispetto alle posizioni della Provincia Autonoma di Trento, e da loro prevediamo la necessaria collaborazione.

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