Rebecca Vespa Padre -Poi dicono che ce l’ho con la pubblicità. Quando la perfida governante sta per mostrare il ritratto di Rebecca all’ingenua Jennifer alla fine del primo episodio, quando la suspense è al massimo con la musica in sottofondo e ti aspetti di vedere quel ritratto su cui sai che tutto il resto della storia dipende, è proprio allora che non può apparire… Bruno Vespa.
Nemmeno per promuovere l’esordio dell’imminente “Porta a Porta” con l’inflessibile Bertinotti, pontificatore sulla condizione dei poveri. Appassionati di televisione, questo non fa deragliare i vostri sogni. Niente, nemmeno la cattiveria della signora Danvers o la dolcezza di Jennifer, dovrebbero essere in grado di rovinare il momento in cui il dipinto di Rebecca viene finalmente rivelato al mondo. Tuttavia, la crema antirughe di cui né Rebecca né Jennifer hanno bisogno,
insieme ai nei di Bruno, distrugge la tensione. Tensione non proprio hitchcockiana, ma Riccardo Milani, il regista di questa ripresa televisiva, ha dato il massimo. Promoter televisivi, perché dovete rovinarmi la serata cercando di vendermi una crema antirughe? Non è colpa di nessuno, ma il limite di queste procedure è strutturale, e come non accorgersene quando, poco dopo,
la bella e sensibile Jennifer incespica giù per le scale perché la perfida governante le aveva urlato che non sarebbe mai stata bella come Rebecca lo era. Fellini ne era consapevole, motivo per cui ha vietato la pubblicità durante le trasmissioni televisive dei suoi film. L’interesse di Rebecca per Bertinotti è solo l’inizio della sua adorazione.
Molti torneranno per un’altra visione del classico film di Hitchcock. Il capolavoro di Titanus, vincitore di due Oscar, basato su un romanzo precedente, è stato pubblicato nel 1940. Questo è stato due anni prima che un’altra icona cinematografica, Orson Welles, adattasse il romanzo per la radio, ottenendo un enorme successo. Era ed è ancora uno dei film più popolari di tutti i tempi.
Bisogna avere familiarità con il retroscena. La conclusione mi è già nota. Da allora Rebecca è diventata non solo una figura biblica, ma anche “la prima moglie” del misterioso Max de Winter, un uomo affascinante che, soggiornando nel più opulento albergo di Montecarlo, viene salvato dal suicidio da un giovane e timido dama di compagnia di nome Rebecca.
Diventano rapidamente coinvolti romanticamente. Abbraccio senza passione. Tutto è stato completato. Si sposano perché da poco ha perso la moglie, la bella Rebecca, in un naufragio. La luna di miele da sogno di Jennifer finisce e la dura realtà del castello di Menderley e, soprattutto, della signora Danvers, ha inizio. Nella storia,
Mariangela Melato interpreta il complesso personaggio della governante sentimentale di Rebecca. Per fortuna c’è il superbo maggiordomo Omero Antonutti. La trama si sviluppa drammaticamente davanti ai nostri occhi in televisione. Tutto, dalla casa sugli scogli alle onde che si infrangono, al corpo di Rebecca, al suo ragazzo, all’accusa contro il signor Max,
è il risultato della conquista di un posto speciale da parte del mare. Ormai abbiamo visto tutti il finale: la signora Danvers passa dall’essere dura e pazza all’essere sconfitta dalla buona e amabile Jennifer. Jennifer, deve decidere se sarà fedele a chi è o soccomberà al male che la circonda. La prima opzione è quella che prende, e finisce con la sua vittoria.
Sembra sia stato così anche per l’attrice Cristiana Capotondi; avrebbe potuto seguire il percorso di una rovinosa caduta giù per le scale mentre veniva braccata da una governante impazzita, oppure avrebbe potuto candidarsi a Roma ed essere inseguita da Francesco Rutelli, che è attualmente sindaco. Siamo sollevati che si sia offerta volontaria per scendere le scale.
Madame Rebecca è un’abile conduttrice della domenica alle 12:25. programma “La giusta location” su Raitre. Non fa affidamento su cliché o altre tecniche vuote, e non sminuiscono mai la sua performance. Berglund, invece, sostiene una manifestazione che si definisce con coraggio «uno sportello unico sul mondo del lavoro per parlare delle eccellenze manifatturiere del Made in Italy e delle politiche dell’Europa e dell’Italia per l’innovazione e lo sviluppo.
L’antidoto al patriottismo privo di entusiasmo o all’entusiasmo stantio è il patriottismo privo di patriottismo. Al contrario, “Il posto giusto” mostra, attraverso semplici esempi, la strada maestra che può portarci oltre le fiamme della crisi; un misto di ottimismo e realismo in cui si intrecciano senza rancore i punti di vista di docenti, sociologi e consulenti presenti in studio.
La voce invadente poi chiede: “Ma allora è possibile”, affrontando la questione se sia possibile o meno per due persone lavorare insieme per produrre un programma che sia allo stesso tempo interessante e coinvolgente nonostante la complessità dell’argomento. Bruno Vespa è un noto giornalista nato nella città italiana di L’Aquila. Noto come conduttore di Porta a Porta di Rai 1,
programma che tratta temi culturali, politici e di attualità, ha un forte profilo di pubblico. Chi è esattamente Bruno Vespa? Cosa possiamo imparare sulla sua vita personale, se del casocosa? Scopriamolo come gruppo. Bruno Il 27 maggio 1944 Paolo Vespa entra in questo mondo a L’Aquila. Presto nella vita, ha iniziato la sua carriera come giornalista.
Inizia a scrivere storie di sport su Il Tempo, quotidiano locale, quando ha solo 16 anni. Dopo essersi iscritto all’Università di Roma La Sapienza per studiare giurisprudenza, nel 1962 inizia la carriera di radiocronista alla Rai. Quando vince il primo posto in un concorso nazionale per commentatori radiofonici, la sua carriera decolla.
Da allora il giornalista ha lavorato come membro della redazione del Tg unificato e ora è inviato speciale del TG1. Dal 1996, invece, è stato conduttore della trasmissione culturale, politica e di attualità Porta a Porta. La madre del giornalista, la signora Irma Castri Vespa, avrebbe avuto una relazione con il Duce mentre era guardia carceraria,