Pierangelo Bertoli Malattia – Il cantautore italiano Pierangelo Bertoli. Dagli anni ’70 ai primi anni 2000, Bertoli è stato una presenza imponente nella canzone d’autore italiana, in particolare nei generi della musica popolare e del rock, grazie ai suoi testi schietti e ricchi di connessioni sociali e politiche e alla reputazione di autentico “narratore” e voce del suo regione.
La gente ha detto cose su di lui come: “La denuncia sociale, ora più deliberata ora più violenta, caratterizza il suo modo di ritrarre la storia dell’uomo e dei tempi in cui vive. L’accresciuta sensibilità che possiede a causa della sua disabilità lo ha protetto dal consumismo del mercato, e semmai la sua vera indignazione ha sostituito l’apatia diffusa.
Si è detto che Pierangelo Bertoli sia l’erede dell’eredità di compositori di ballate politiche popolari come l’anarchico Pietro Gori. Nacque in una famiglia operaia a Sassuolo, in provincia di Modena, e contrasse una grave forma di poliomielite all’età di 10 mesi, che lo rese paralizzato dalla vita in giù. Ha avuto un’infanzia normale, a parte il fatto che ha trascorso molto tempo su una sedia a rotelle.
Secondo Bertoli, in casa non c’era nemmeno la radio, quindi il giovane Pierangelo doveva trovare altrove la sua ispirazione musicale. Non va però trascurato il ruolo cruciale svolto dal fratello e dal suo gruppo musicale. final, che hanno suonato insieme per la prima volta nel seminterrato della famiglia Bertoli nei primi anni ’60. Rosso colore dell’amore è stato il suo album d’esordio in studio, pubblicato nel 1974.
Bertoli conosceva gli album di artisti come Frank Sinatra, ma non aveva idea quando si trattava di strumenti musicali e stili di interpretazione. Poco dopo aver compiuto venticinque anni, gli amici di Bertoli gli regalarono una vecchia chitarra, e lui imparò a suonarla così bene che divenne il suo strumento principale. Dopo essersi esercitato da solo per un anno, ha iniziato a scrivere musica per accompagnare i testi che aveva scritto.
Ha suonato queste canzoni all’inizio per gli amici, poi per folle sempre più grandi, specialmente durante le feste di paese e le partite. Ha scritto molte canzoni in dialetto sassolese perché aveva un forte legame con la sua origine e non voleva sentirsi lontano dalla sua comunità. Bertoli è entrato a far parte dell’Unione Comunisti Italiani, che si è evoluta nel Partito Comunista Italiano, all’inizio degli anni ’70.
Ha poi collaborato con altri musicisti di partito per formare il Canzoniere Nazionale del Vento Rosso, che ha pubblicato i suoi primi tre singoli a 45 giri nel 1973 e nel 1974 sotto la casa editrice del partito, Servire il popolo. Comprendeva dodici tracce in tutto, tre delle quali erano state precedentemente pubblicate come singoli: “To tell you I love you”, “The bus” e “March of Amore.”
Chi era il cantautore emiliano Pierangelo Bertoli, e cosa gli ha tolto la vita?
Il cantautore italiano Pierangelo Bertoli ha lasciato un segno indelebile nel canone musicale del paese. Emiliano ha partecipato a numerose lotte sociali e politiche e ha espresso il suo profondo affetto per il suo paese attraverso la sua musica. Bertoli ha intrapreso un tour che includeva tappe a Monaco, Francoforte, Colonia, Düsseldorf e Zurigo dopo che il disco è stato pubblicato nella Germania occidentale dalla Kommunistische Partei Deutschlands.
I discorsi di Bertoli sono stati intervallati da numeri musicali mentre il tour procedeva in Italia. Bertoli suona e canta nei cori senza adeguato accreditamento per l’album d’epoca Han ha gridato sciopero, per il quale è anche accreditato come autore di tre canzoni, una delle quali è una prima versione di Yet blows con un testo diverso e intitolata Mario Lupo.
Il nuovo album di Bertoli, Roca Blues, è stato prodotto da Carlo Alberto Giovanardi, presidente della squadra di calcio della Sassolese, nel 1975, dopo lo scioglimento della festa e del Canzoniere del Vento Rosso. L’album comprendeva musicisti come Marco Dieci, Francesco Coccapani e Gigi Cervi.
Il contratto discografico della CGD
Alete Corbelli, chitarrista solista di Caterina Caselli negli anni ’60, era amico di Bertoli e suonò l’album Roca Blues per la cantante, moglie di Piero Sugar, convinto di offrire a Bertoli un contratto con la CGD. Fu l’uscita nel 1976 dell’album Yet it blows su questa etichetta che per prima fece conoscere il cantautore a un pubblico più vasto con la title track, un inno all’ecologismo, musicato da
Secondo il cantautore, la registrazione è iniziata il 4 ottobre 1976 e il giorno del suo compleanno, il 5 novembre, è andato a rinnovare la sua carta d’identità presso la stazione di polizia locale. Il nome P. Angelo Bertoli compare per la terza volta sulla copertina e sulle note di copertina dell’album. I prossimi album Certain moments e Electric chair conterranno anche canzoni cantate in una varietà di dialetti diversi.
Dopo aver deciso di investire nella scoperta di nuovi talenti, Caselli lancia un’etichetta discografica l’anno successivo e pubblica il nuovo album di Bertoli, che presenta una copertina rosso tenue e un’introduzione di Giancarlo Governi. L’album S’at ven in meint, pubblicato nel 1978, fpresenta la voce di Caterina Caselli nel brano L’Erminia temp adree ed è interamente composto da brani cantati in dialetto modenese.
Nel cd di Canzoni di Sassuolo intitolato I giaraun d’la luna si può ascoltare una diversa interpretazione di questo brano cantato da Bertoli e Caselli. In questo CD, uscito nel 1995 e disponibile solo in Emilia, Bertoli esegue brani da lui scritti, tra cui Annalisa la valisa, Fa finta ed gnint, Vladimiro, Da la me fnestra, Te stà lè, Peinsa te e Al mester d’l’ orchestra, solista o in duo con Nek, Marco Dieci e altri.
Ci sono momenti e cose che
Questo successo è stato cementato da Certain moments degli anni ’80, la cui title track affronta coraggiosamente la questione dell’aborto prendendo posizione contro la Chiesa cattolica; l’album contiene anche la canzone Pescatore, cantata con un’allora relativamente sconosciuta Fiorella Mannoia, e racconta la storia di una donna che, soffrendo per la lontananza del marito, lo tradisce per poi pentirsene.