Franco Tomba Padre Di Alberto

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Franco Tomba Padre Di Alberto – Adnkronos – Bologna, 23 gen. Per chiudere nel miglior modo possibile il proprio slalom personale con giustizia, l’ex campione del mondo di sci Alberto Tomba ha incassato la seconda nel procedimento di appello svoltosi oggi davanti al Tribunale di Bologna. Suo padre, Franco, il suo vecchio manager Paolo Comellini, che ha curato l’immagine pubblica dello sciatore dal 1990 al 1995, e un funzionario finanziario, il tenente colonnello Giuseppe Moscuzza, tutti hanno condiviso questa volta il successo l’assoluzione. I primi tre sono stati accusati di frode fiscale, mentre il finanziere è stato accusato di aver rivelato il segreto di Stato poiché avrebbe informato Tomba dell’inchiesta su di lui.

Il giudice Salvatore Guarino ha stabilito oggi che la prescrizione preclude l’azione nei confronti di Alberto e Franco Tomba e Paolo Comellini per gli anni 1990 e 1992, e che per Comellini e Franco Tomba il reato è “estinto per pagamento” per gli anni 1993 e 1995. Moscuzza è stato dichiarato non colpevole perché le prove erano state fabbricate. Secondo l’accusa del pm Enrico Cieri e del Garda di Finanza, Alberto Tomba e altri tre sarebbero stati perseguiti per evasione fiscale per i 22-23 miliardi contro i 2,5 debitamente dichiarati che l’ex campione di sci avrebbe ottenuto attraverso costosi contratti paralleli.

Alberto Tomba ha fatto più di chiunque altro per emozionare gli appassionati di sci italiani. Si è rivelato difficile trovare un successore di quell’estetica audace, pericolosa e innegabilmente magnifica. Il soprannome di “la bomba” di Alberto Tomba è un’abilità impareggiabile, in quanto descrive il suo esplosivo sciare fino al tee. Ma ricordiamo anche Alberto Tomba come protagonista maschile al fianco di Michelle Hunziker in Alex l’ariete, uno dei film trash più iconici della storia del cinema italiano. Il 19 dicembre 1966 nasce Alberto Tomba, figlio di Franco e Mariagrazia Tomba, a Castel dei Britti, una piccola frazione di San Lazzaro di Savena a ovest di Bologna.

in una regione tipicamente ripida e priva di una grande tradizione sciistica. Il che, a pensarci bene, eleva la sua abilità a un altro livello di unicità. Alberto Tomba ha iniziato giocando a tennis e calcio e poi ha scoperto l’amore per il motociclismo, ma ha trovato la sua vera vocazione nello sci, che ha imparato a padroneggiare sotto la guida di Roberto Siorpaes a Cortina D’Ampezzo fino ai 18 anni. Tomba ha iniziato a giocare a livello agonistico nel 1983, all’età di diciassette anni, e si è recato in Svezia con la squadra di C2 per la Coppa dei Campioni. L’anno successivo passa alla squadra C1 e poi, dopo essersi piazzato quarto nello slalom speciale degli Stati Uniti.

viene promosso alla squadra B. A 18 anni Tomba sconvolge il mondo dello sport vincendo una gara sul San collina di Siro nota anche come il “parallelo di Natale” e terminando davanti a tutti i componenti della sua prima squadra. Una frode talmente grossa da comparire sulla pagina principale della Gazzetta dello Sport. Non c’è da stupirsi che il lungo bolognese si unisca alla Squadra A. La sua prima gara di Coppa del Mondo fu lo slalom speciale del 16 dicembre 1985, a Madonna di Campiglio, anche se iniziò a guadagnare punti solo il 23 febbraio 1986, in re , Svezia.

In una gara vinta da Pirmin Zurbriggen, il grintoso Alberto Tomba chiude al sesto posto. Questa è la sua prima gara contro un futuro avversario di slalom gigante e slalom speciale. Il 27 novembre 1987, a Sestriere, in Italia, l’Albergo Tomba ha vinto la coppa del mondo nello slalom speciale. Alberto Tomba è diventato un nome familiare nello sci alpino dopo aver vinto lo slalom gigante due giorni dopo, battendo il suo eroe, lo sciatore Ingemar Stenmark. Ha avuto una stagione di grande successo, vincendo un certo numero di gare, ma alla fine è arrivato secondo a Zurbriggen in classifica.

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Tomba ha uno stile di sci aggressivo che mostra più frequentemente nelle sue due gare preferite, lo slalom e lo slalom gigante. Tomba La Bomba ha vinto due medaglie d’oro nella sua prima competizione olimpica nel 1988, alle Olimpiadi invernali di Calgary. Ha vinto lo speciale e i grandi eventi. Tomba ha il boom enorme, ma nei due anni successivi vince solo una gara di coppa del mondo negli Stati Uniti. Anche se Paul Accola alla fine avrebbe vinto la Coppa del Mondo quell’anno, Tomba la bomba sarebbe tornato in carreggiata nella stagione 1991-92 con 9 trionfi, 4 secondi e 2 terzi. Alle Olimpiadi di Albertville del 1992, Alberto Tomba ha combattuto contro il favorito Marc Girardelli per vincere la medaglia d’oro nello slalom gigante.

Tomba veniva da un paese con un nome simile al suo. Tomba ha avuto un’altra prestazione disastrosa nel campionato del mondo nel 1993, quando è caduto dal podio dopo aver sofferto di febbre durante lo slalom gigante e aver commesso un grave errore nello slalom. Tomba ha vinto il Campionato del Mondo sia nello slalom gigante che nello slalom nel 1995, 22 anni dopo che Gustav Thöeni aveva fatto lo stesso. Premesso che in precedenza Tomba aveva vinto solo Coppe del Mondo nelle singole discipline, questa è la vera consacrazione per lo sciatore bolognese. Ai Mondiali del 1996 Tomba conquista il primo posto sia in gigante che in discesa libera.

Albertone inizia a pensare al ritirong dopo che non è riuscito a vincere una medaglia ai Giochi Olimpici Invernali del 1998 a Nagano. Alla fine decide di ritardare il suo ritiro di un anno. Tomba ha deciso di ritirarsi a fine stagione, e lo ha fatto in grande stile vincendo lo slalom speciale alle finali della Coppa del Mondo di Crans-Montana, la sua ultima prova. Il suo bottino finale di vittorie in Coppa del Mondo è di cinquanta: una assoluta, quattro di slalom gigante e quattro di slalom speciale.

E detiene il record come unico sciatore a vincere una gara di Coppa del Mondo in ciascuna delle ultime undici stagioni. Alberto Tomba e le donne sono sempre state inseparabili; il suo affetto per loro non è mai stato messo in dubbio. Tomba era un festaiolo consumato, all’altezza dello stereotipo dell’edonista emiliano. Era così generoso con le sue lodi che le elargiva persino alle sue colleghe, come il.

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