Pino Rinaldi Giornalista Bastone

Spargi l'amore
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Pino Rinaldi Giornalista Bastone – La parola tedesca poltergeist da poltern = bussare e geist = spirito si traduce letteralmente in “spirito rumoroso”.I mobili si spostano, gli elettrodomestici si accendono e si spengono, le lampadine si svitano da sole e così via sono tutti sintomi che sono stati segnalati da persone di tutto il mondo che hanno sperimentato questo fenomeno.Non è un fenomeno “moderno”; è stato discusso nell’antica Roma e si possono trovare riferimenti ad esso in documenti medievali provenienti da Germania, Galles e Cina.

Spesso è accompagnata da altre manifestazioni paranormali, come la levitazione, la formazione di pozze d’acqua in ambienti senza che queste abbiano origine, l’autocombustione, l’emissione di suoni e voci.Sebbene sia stato oggetto di intense ricerche su base continuativa dal 1800, siamo lontani dall’avere spiegazioni scientifiche complete.Molte persone lo vedono in modi diversi; alcuni la chiamano autosuggestione, altri una credenza popolare nata dall’inconscio collettivo, gli psicoanalisti le chiamano allucinazioni, mentre i razionalisti le attribuiscono a coincidenze o scherzi.

Anche la comunità religiosa è intervenuta, etichettando l’attività del poltergeist come possessione demoniaca.A causa della complessità della situazione, scienziati e accademici di tutto il mondo si sono uniti dalla fine del XIX secolo per formare l’Associazione Parapsicologica un’organizzazione internazionale dedicata allo studio degli eventi paranormali. Finora, i ricercatori hanno concluso che una persona che soffre di una certa condizione mentale è responsabile degli effetti del poltergeist attraverso una forma di psicocinesi spontanea.

Il Centro, la figura centrale intorno alla quale ruotano queste manifestazioni, è vitale, e questo nonostante le spiegazioni intorno alle cause di questi eventi siano piuttosto diverse tra loro. A volte non riconosce nemmeno di possedere questa capacità, e quindi non si rende conto di essere lui a generare la manifestazione. Anche il sito in cui avvengono questi eventi è molto significativo perché spesso è il punto di partenza di fenomeni geofisici piuttosto singolari.

La maggior parte dei casi di poltergeist coinvolge adolescenti o persone che stanno attraversando un momento difficile della loro vita; in entrambi gli scenari, il poltergeist potrebbe essere stato innescato dalla frustrazione del soggetto per le proprie emozioni, che, se lasciate incontrollate, possono trovare sfogo e sfogo solo nell’inconscio.Nandor Fodor, psicoterapeuta e parapsicologo ungherese, è considerato un’autorità di primo piano sui fenomeni di poltergeist. Fodor ha teorizzato che l’attività del poltergeist è semplicemente una rappresentazione esteriore delle tensioni interiori.

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Quindi, non ha nulla a che fare con le entità spirituali che agiscono da sole e ha tutto a che fare con gli umani stressati. Per dirla in breve, l’individuo disturbato sviluppa – involontariamente – il potere telepatico di trasformare il proprio subconscio in realtà, che è noto come “psicocinesi spontanea ricorrente” Recurrent Spontaneous Psychokinesis – RSPK e si traduce nel movimento delle cose.La differenza tra un poltergeist e un’infestazione è la notte e il giorno; come abbiamo visto, il primo è più connesso a un soggetto scatenante che a un luogo, mentre il secondo ha una memoria storica ed è intimamente connesso a un’area specifica, anche se deserta.

Il poltergeist, come suggerisce il nome, provoca un trambusto nelle immediate vicinanze; ma, poiché è associato a un individuo specifico, non è limitato a un determinato ambiente e può apparire ovunque sia presente il mezzo.Ma, nei casi di infestazione, il luogo è essenziale e coerente, c’è un sentimento di inquietudine, e possono esserci apparizioni di spiriti; tuttavia, le manifestazioni paranormali sono più lievi e meno appariscenti. Anche i poltergeist, come altre manifestazioni paranormali, hanno le loro eccezioni. In realtà, è possibile che certe manifestazioni, come l’apparizione di una scritta sul muro, siano più “intelligenti” e abbiano uno scopo più preciso.

Non abbiamo ancora a che fare con i fantasmi, ma piuttosto con la manifestazione mentale dell’individuo turbato che ha una conversazione inconscia con una persona in particolare.Se questo fenomeno sia unico o meno per gli esseri umani, solleva la questione se abbia o meno controparti animali.Poiché lo stress e l’ostilità negli animali sono solitamente diretti verso l’esterno in qualche modo, la risposta a questa domanda è no. La tensione tra le tendenze aggressive e il bisogno di adattarsi è unica per gli esseri umani. Solo il cervello umano si è evoluto al punto da creare le proprie leggi di comportamento.

sopprimendo attivamente le strutture istintuali che non si conformano a queste regole. Quando si avvicinava l’anniversario dell’atrocità del 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine, il primo ministro italiano Giorgia Meloni usò un termine onnicomprensivo per descrivere coloro che combatterono contro il dominio nazista del loro paese. Ha scritto: “In risposta all’azione partigiana in via Rasella, le truppe di occupazione naziste hanno brutalmente assassinato 335 italiani”. Uno dei più oscuri e moLa prima cicatrice devastante per la nostra comunità nazionale è stata la strage di 335 italiani innocenti per il solo fatto di essere italiani.

In risposta a questo clamoroso verdetto, esponenti del Pd hanno prontamente rivolto al presidente del Consiglio un invito a “conoscere” e a leggere “L’ordine è stato eseguito dal Tra i tanti autori che hanno scritto sulle Fosse Ardeartine ci sono Silverio Corvisieri, Roberto Katz, e R. Perrone Capano, Enzo Piscitelli, Gabriele Ranzato, e Cesare De Simone.Da quest’ultimo, autore “La Liberazione di Roma”. Alleati e Resistenza» Laterza, Roma 2019, pp. XXV-651, abbiamo un quadro complessivo dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, considerato «il più terribile episodio di rappresaglia subito in Italia da un grande centro abitato», utile per comprendere «il passaggio all’occupazione tedesca con l’insediamento degli Alleati e il governo Bonomi».

Tempestive rappresaglie avevano avuto luogo prima del massacro del 7 marzo 1944 al Forte Bravetta, dove erano state uccise forze antinaziste tra cui il modenese Giorgio Lab, il lionese Guido Rattoppattore, il tedesco Paul Lauffer e altri. I tedeschi li arrestarono per sabotaggio e li torturarono orribilmente prima di fucilarli. Lab è stato ammanettato e in isolamento per 18 giorni mentre a Patcher sono state tagliate le dita della mano destra. Ai Martiri di Forte Bravetta si unirono mercanti ambulanti e membri dell’aristocrazia piemontese, civili e.

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