Michela Murgia Genitori – Dai suoi genitori in poi, Michela Murgia vuota il sacco nel suo libro di memorie. L’autrice Michela Murgia, scomparsa il 10 agosto 2023, a giugno aveva parlato con il direttore di Vanity Fair Simone Marchetti dei suoi genitori e dell’infanzia traumatica causata dalla condotta violenta del padre.
Il padre di Michela Murgia era un uomo violento.
Quando ero più giovane, sentivo un forte senso del dovere. Dato che ero il più grande, i miei genitori hanno assunto il ruolo di capofamiglia. Mio fratello minore aveva una costituzione debole fin dalla nascita, quindi trascorreva molto tempo in ospedale. Un osso rotto qui, un chiodo nella lingua là; sembrava che ogni volta che ti giravi si ferisse. Avevo le chiavi di casa quando avevo nove anni. Da bambini prosperavamo come un gruppo di scimmie felici.
È scappata dalla sua famiglia violenta con la madre e il fratello minore al seguito.
Pensavo spesso di scappare di casa, ma sapevo che se lo avessi fatto mentre ero ancora minorenne, mio padre avrebbe trovato un modo per riportarmi indietro. La notte in cui me ne sono andato resterà sempre impressa nella mia mente.
Ho compiuto 18 anni e mezzo il 26 dicembre 1990, il mio compleanno. Mia madre pensava che saremmo stati al sicuro a casa di mia zia se avesse portato lì me e mio fratello mentre eravamo ancora in pigiama durante la violenta discussione avuta dai miei genitori.
Chi sarebbero i genitori di Michela Murgia?
Michela Murgia, per dirla francamente, non ha avuto un’esistenza facile, soprattutto da adolescente. Ha rivelato i suoi genitori biologici e il fratello minore a Vanity Fair. Ero un ragazzo davvero maturo e responsabile. Ero il maggiore di tre figli ed entrambi i miei genitori lavoravano.
Sono stata adottata all’età di 18 anni da un uomo molto severo.
Suo padre, come lo descrive Murgia, era un uomo aggressivo. Mio padre, responsabile delle mie cure, mi ha abbandonato. La mia vita è stata profondamente arricchita dalla conoscenza del marito di mia zia Annetta. Per me è l’equivalente di un secondo papà. Essere padre nella nostra società patriarcale significava comportarsi allo stesso modo del mio padre biologico, quindi ho sempre avuto paura che, nonostante i loro tentativi, si perdesse la categoria paterna.
Per questo motivo ho deciso di non tornare mai più nel luogo in cui sono cresciuto. Quella sera che andai è ancora vivida nella mia mente. Avevo appena compiuto 18 anni nel precedente dicembre del 1990. Dopo una lite particolarmente violenta a casa nostra, mia madre prese la sorprendente decisione di trasferire me e mio fratello a vivere con nostra zia a Pigiama.
La mia decisione di stare fuori tutta la notte e di non tornare a casa si è consolidata. Oh, mio fratello è di nuovo a casa. Nel mio caso, sicuramente non di nuovo. Gli italiani usano spesso l’espressione “nessuno di loro si è mai pentito” come scusa per non perdonare il genitore.
Costanza Marongiu, la madre di Michela Murgia, ha una grande influenza su di lei. Lo scrittore, morto lo scorso 10 agosto a causa di una malattia terminale, riposa oggi a Roma, presso la Chiesa degli Artisti. Oggi Marongiu però non potrà essere presente al funerale perché, secondo le sue parole, “le mie gambe sono quelle che sono”. Ci saranno invece il fratello Cristiano e la moglie Ida.
Per citare un’intervista al Corriere della Sera: Afferma che la tragica notizia le è stata riferita dall’amica Claudia. Quando vide il telegiornale in televisione la colse di sorpresa. Anche questo è qualcosa che non avevo previsto.
Non solo non pianse ma fece anche coming out con Elvira Serra. Per quasi un anno e mezzo Michela è stata malata. Il fatto che tu mi abbia nascosto la verità fino al giorno prima rende la scommessa rischiosa. Mi ha assicurato che le cose stavano migliorando e ho deciso di crederle.
Come dice lei, “una settimana fa ha smesso di rispondermi al telefono e ho capito che era malato”. Ieri ha informato telefonicamente Cristiano della sua imminente partenza. Solo per dirmi di “calmarmi” e di “smettere di piangere”, come dice lei. In qualche modo, sono riuscito a tenerlo insieme e a non piangere. Eppure, questa è una notizia molto peggiore. Perché mi fa male la gola e faccio fatica a deglutire.
Come dice Marongiu, “su Instagram” seguirebbe la vita della figlia. Inoltre, recentemente aveva dedicato molto tempo e attenzione alla famiglia queer e aveva persino detto cose del tipo: “Era la sua volontà”. Inoltre, ho convenuto che i suoi giudizi erano corretti. La formazione di una famiglia LGBT è sempre stata la sua massima priorità. Aveva continuamente bisogno di stare in mezzo a molte persone. Sul serio, cos’altro ti serve?
La mamma di Michela si confida con papà riguardo al suo passato difficile. Quando lei e suo fratello non sapevano più dove andare, il 26 dicembre 1990, sua zia Annetta li accolse.torna con noi una volta partiti. È tornata dopo che ho rotto con suo padre. Il 2013 ha segnato l’anno della sua scomparsa. A causa della sua natura imprevedibile, stabilire un rapporto con lui era difficile.
È “una forza della natura”, come dice sua madre. A settembre è intervenuta a una manifestazione letteraria a Cagliari, dove forse l’avete vista. Aspetto il tuo arrivo perché in questo momento non posso camminare, come spiega.Ha fatto il contrario; ha perseguito le sue passioni. Mi sentivo come un secondo violino mentre si affrettava a fare cose che non aveva mai fatto prima.
Quindi, naturalmente, la sua progenie sviluppa le ali alla nascita e prende il volo. Nessuna madre ha l’autorità legale per impedire che ciò accada. E prosegue: “Non ho ancora conosciuto Lorenzo Terenzi, vedovo della Murgia”.
Hanno celebrato una cerimonia civile il 15 luglio e le loro promesse includevano: . Era piuttosto intelligente a scuola e sarebbe rimasta delusa da un voto inferiore a 8. È scioccata nello scoprire che “Accabadora” è stato scritto appositamente per lei e sua zia Annetta, dato che è più una saggista che una scrittrice.
