Maria Teresa Meli Padre-Scrittrice e giornalista italiana Maria Theresa Meli (nata a Roma nel 1961). Ha iniziato la sua carriera collaborando con Il Messaggero e Adnkronos per poi passare a Il Giorno nel 1992 e La Stampa per il decennio successivo, quando è diventata una delle massime esperte politiche italiane. Dal 2003 collabori con il Corriere della Sera. Sei stato anche ospite di trasmissioni come il Tg1 e L’infedele. Maria Teresa Meli è una stimata giornalista televisiva e cartacea.
Ammirata dal “dietro le quinte” del Pd e molto rispettata dagli elettori del centro politico e dell’élite di governo nazionale. Lei è un importante collaboratore delle sezioni politiche di diversi importanti quotidiani italiani, tra cui Il Messaggero, Il Giornale, La Stampa e il Corriere della Sera. È stata su Tg1, L’infedele, Omnibus, L’aria che tira, Agorà, tra gli altri. Maria Teresa Meli, nata a Roma l’11 agosto 1961, lavora come giornalista dai primi anni ’90.
Ha scritto prima per Il Messaggero, poi per l’Adnkronos, infine per Il Giorno e La Stampa per buona parte di un decennio. In un’intervista al quotidiano italiano Prima Comunicazione, Meli ha descritto la sua carriera trentennale come apprendista presso l’agenzia Adnkronos, che ha descritto come “una nave corsara che ha lottato contro i giganti Ansa e Italia”. A volte dovevi fregare le persone se volevi continuare a vivere. Editore e direttore dell’Adnkronos.
Pippo Marra «credeva molto nelle capacità giornalistiche delle donne. Era piuttosto terribile, eppure capiva il valore sia delle ricompense che delle punizioni. Ed era pieno di sorprese», ha sottolineato Maria Teresa Meli, ricordando le dritte ei metodi giornalistici appresi da Marra negli anni della formazione. Marra non ha mai cercato di zittirmi. I miei problemi con Craxi sono stati numerosi. Che guerra! È grosso, tozzo, burbero e sfacciato; Sono una donna di 26 anni con una faccia di bronzo che lo ha spedito al.
Raphael e ha documentato meticolosamente ogni loro incontro, conversazione e parola. Chiamava spesso Marra infuriato. Ad esempio, ho saputo della sua relazione con il faccendiere Napolitano. Era così infuriato che non si è nemmeno preso la briga di lasciare un messaggio a Marra. Dopo avermi informato delle proteste, il direttore mi ha detto di continuare a lavorare come al solito. Dopo aver lavorato in agenzia dal 1992 fino a quando è uscita per Il Giorno nel 1994.
María Teresa Meli ha trascorso quasi undici anni a La Stampa. Il tuo passaggio al Corriere della Sera nel 2003. Come giornalista, ottiene l’accesso all’élite politica del momento, inclusi politici attuali ed ex come Carfagna, Beatrice Lorenzin, Matteo Meloni, Matteo Salvini, Pier Luigi Bersani e molti altri. Ha anche affermato che molti politici erano interessati a lei in questo periodo, aggiungendo un focoso accento femminista dicendo.
“L’approccio con i politici maschi, se non sei un mostro, è più facile”. Poi trovi chi ci prova e impari che il maschilismo è la norma. Ma io — come Meli ha messo abbondantemente in evidenza — sono proprio una bestia, e non me ne vergogno». Successivamente, è apparsa sui chat show del TG1 e di La7. La migliore amica dell’aspirante giornalista all’epoca era Maria, e lei lo fece sentire in colpa anche solo per aver considerato di usare la loro relazione.
Maria Teresa Meli, che a 19 anni era bionda e abbagliante come il sole e faceva irrigidire il collo agli spettatori, cercava di scrollarsi di dosso la sua umiliazione. E alla fine, ha prevalso. L’artista Niki è stata oggetto di almeno un’ora di discussione, e in particolare dei suoi magnifici arazzi che abbellivano i salotti dell’aristocrazia romana alla fine degli anni ’70. Forse è stato quel giorno che Maria Teresa ha capito di essere davvero una giornalista in fondo.
I polpastrelli gli pizzicavano mentre anticipava il titolo e la posizione sulla pagina, e provava i primi fremiti di quel brivido sottile che prende il cronista di corsa davanti all’evento o l’intervistato, quando rinuncia volentieri a fatti e argomenti. Certo, avrebbe imparato tutto questo e altro a tempo debito, ma per il momento sembrava che lui avesse aperto la porta al suo futuro. Poi si è precipitata alla sede de Il Messaggero di via del Tritone per telefonare all’amica, esclamando: “Maria, quella tua nonnina è la bomba!” Tuttavia, non è mia nonna.
Che ti piaccia o no, è una bomba. Poi, con grande fervore, cominciò a beccare la macchina da scrivere. Fu allora che Maria Teresa Meli fece il primo passo e fece la prima mossa. Ora me ne parla ed entrambi ci siamo fatti una bella risatina. L’11 agosto, dopo più di trent’anni, compirà cinquanta primavere, un’età che le sta addosso come un vestito nuovo. È una delle scrittrici politiche più rispettate in circolazione, una giornalista della vecchia scuola che ripone la sua fiducia nello scoop e nella pala transatlantica e non lascia mai andare la storia.
Sia le donne che i senatori la rispettano e la temono. Gli avvertimenti di “Attenzione, c’è quella iena di Meli” possono essere ascoltati rimbombare nelle sale del potere. Un soffio di notizia la spinge a drizzare le orecchie. Una volta era presso la sede del PSI e ha sentito delle voci provenire dalla finestra di un bagno, dove in seguito ha stabilito che la direzione stava conducendo affari. Se ti mettessi in piedi sulla tazza, saresti in grado di captare ogni suono. Ho portato Mario Stanganelli del Messaggero e.
Augusto Minzolini della Stampa, ma non abbiamo concluso niente perché Stanganelli era un po’ sordo. E cosa offro al mio giornale, pappe calde per bambini?’ Minzo si è infuriato quando gli ho detto che quella sera dovevo comporre il telegiornale per la mia agenzia. Gli ho detto che andava bene e di non stressarsi. Siccome i giornali avevano già chiuso alle 21 o alle 21:30, sono passato alle telescriventi dell’Adnkronos.Senza ombra di dubbio, un bel maiale.
