Isabella Ferrari Malattia – Non sorprende che abbia vinto numerosi premi prestigiosi per il suo lavoro, poiché ha recitato in numerosi film acclamati dalla critica e ha un talento nel distinguersi. Alcuni dei suoi riconoscimenti includono uno speciale nastro d’argento nel 2014 per il suo ruolo in “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino e la Coppa Volpi come migliore attrice in “Romance of the Poor Yoruba Girl”, non è il personaggio principale.
Era costretta a letto a causa della sua terribile malattia.
Isabella Ferrari sostiene che una malattia rara una volta spazzò via tutto ciò che aveva di più caro nella sua vita. L’attrice ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair in cui ha parlato della malattia che l’ha resa incapace di camminare per un periodo di tempo e del sostegno che ha ricevuto dai suoi numerosi fan devoti.
Isabella parlò candidamente: “È successo che una mattina mi sono svegliata e non potevo più muovere le gambe. Questo è successo qualche anno fa”. Le cose andarono rapidamente peggiorando. Il culmine della storia, descritto come “il calvario delle visite e delle diagnosi”, è straziante e terrificante.
Isabella Ferrari, quanto stavi male esattamente?
È solo un altro giorno oggi. va in onda su Rai 1 ogni martedì alle 16, e Isabella Ferrari sarà la conduttrice ospite. In una puntata più vecchia di “Domenica In” l’attrice rompe il silenzio sulla sua diagnosi del 2017: “Qualche anno fa accadde che una mattina mi svegliai e non riuscivo più a muovere le gambe”.
Le cose andarono rapidamente peggiorando. Stanno per iniziare le visite dai medici e gli esami, e fanno male. Nonostante i loro migliori sforzi, i medici e le istituzioni all’estero diagnosticano regolarmente erroneamente i pazienti.
Isabella Ferrari, che ora si sente meglio, riflette: “Non era chiaro cosa avessi”.
Isabella Ferrari non voleva che la gente cercasse su Google la sua malattia, per questo non l’ha identificata nella sua intervista a Domenica In.Dopo averlo fatto,mi sono sentito peggio di prima.Internet garantisce che sia perennemente obsoleto.
Una volta stabilita la diagnosi corretta, le malattie precedentemente mortali sono ora curabili. È giunto il momento di fare ammenda oggi. Tuttavia non fu immediatamente chiaro cosa avessi. L’attrice ha momentaneamente sospeso la carriera per far fronte alla malattia: “Mi sono sentita male e sono migliorata… “Ho dovuto alzarmi – ha raccontato a Candida Morvillo del Corriere della Sera – per prendere in carico la mia vita. vita altrove, per riscoprire il piacere di ogni momento della giornata.”
Molti anni fa, una mattina, quando mi svegliavo, avevo difficoltà a muovere le gambe. Le cose andarono rapidamente peggiorando. Stanno per iniziare le visite dai medici e gli esami, e fanno male. Quando si tratta di fare diagnosi accurate, i medici e gli ospedali di altri paesi sbagliano sempre.
Lo ha rivelato l’attrice Isabella Ferrari, raccontando in un’intervista a Vanity Fair di aver combattuto una malattia rara e potenzialmente mortale. Mentre sono all’estero, ricevo campioni di sangue per successive analisi negli Stati Uniti. L’agonia è così forte che difficilmente riusciva a tenere gli occhi aperti quando le veniva somministrato il cortisone.
Isabella Ferrari ha raccontato: “Ero gravemente malata e sono stata ricoverata in un ospedale di Roma la notte del 2 giugno”. Lì ho incontrato il medico che più di ogni altro mi avrebbe cambiato la vita. Ha prodotto un’orribile autodiagnosi che per lui è irrilevante.
Dopo che i medici mi hanno diagnosticato una strana malattia, ero troppo spaventata per cercare la patologia online e rivelare il nome del disturbo. Il medico fece una diagnosi adeguata e suggerì un ciclo di terapia, ma sottolineò che avrebbe funzionato solo per una piccola percentuale di pazienti.
Per questo, ha dichiarato l’attrice, “decido di non farlo e di partire per Pantelleria, dove c’è una delle case che amo di più”. Ricordo che ero incredibilmente lucido dopo aver ricevuto le mie iniezioni di cortisone quella primavera ed estate. Ho dipinto, ho avuto realizzazioni profonde e mi sono preoccupato di come preparare i miei figli alla calamità imminente.
Le cose peggiorano, vengo riportato d’urgenza a Roma e inizio a curarmi. Per due anni, di prima mattina, andavo in ospedale. Dato che ero ricoverato in ospedale e non potevo alzarmi dal letto, ho utilizzato Skype per parlare con i miei figli.
L’attrice Vivien Leigh afferma di essere “tornata in carreggiata” dopo due anni di cure e pronta ad affrontare nuovi progetti come “Sotto il sole di Riccione”, diretto da Enrico Vanzina, in cui interpreta la parte di Virna Lisi. sento un’ondata di calma travolgermi.
Qui in studio. La verità è. Quando le è stato chiesto di descrivere la sua vita da quando si è ripresa dalla recente malattia, l’attrice si descrive come “in tutto”, ed è la prima volta che si spoglia in mutande per un’intervista.
Una donna di 55 anni che posa senza velo perché “non ho intenzione di nascondermi in casa” e che rivendica il suo “corpo come oggetto del desiderio”, sicura che “nessuno può o deve dirmi quello che devo o posso che fare con il mio corpo”, ha affrontato due avversità e ne è uscito vincitore.
Gli anni di successo per Isabella Ferrari, iniziati con l’uscita di Sapore di mare, segnano anche il suo primo periodo di difficoltà. Ha ammesso candidamente: “Ero depressa. Sono rimasta sorpresa dall’uvittoria attesa. L’altro giorno mentre ero in giro, ho sentito il nome “Selvaggia” pronunciato da persone a caso.È successo quando ero una ragazzina. Come Ferrari ha continuato a spiegare, questa bambina è rimasta sbalordita dal suo successo.
Avevo tre milioni di vecchie lire che avevo messo da parte dopo la Prima Comunione e la Cresima. Ho fatto le valigie con la mia vecchia 112 blu, sono partito e ho trovato un successo professionale immediato. Nonostante le circostanze, mi sentivo ancora infelice.
A questo punto, sapevo di aver superato la mia testa… e le telecamere che li seguivano. Anche i creatori del film. Dovevo fare qualcosa; era mio dovere morale. Si instaurò un pensiero penetrante.Capire che “puoi progettare il tuo destino” è stato cruciale nel recupero della Ferrari dalla sua prima grande catastrofe.
