Giovanni Sallusti è Parente Di Alessandro – Qualcuno ha raccolto la speranza, le aree generatrici di ricchezza alleggerite dalle catene centraliste e dei primi repubblicani, e l’ha gettata sul pavimento o sotto una sedia. Chiama Umberto Bossi; chiamare Silvio Berlusconi; qualcuno, dare un nome alle cose è la prima regola della realtà.
Vent’anni di Pdl-Lega di centrodestra di Sallusti sono stati così distrutti. In realtà era il nipote di Alessandro Sallusti. Giovanni Sallusti, 30 anni, gestisce il sito L’intraprendente, che ha uno stile editoriale fortemente nordico ma critico. La critica indiretta – In uno dei suoi articoli più recenti, il regista prende di mira l’attuale situazione al Nord,
sostenendo che Berlusconi e Bossi hanno abbandonato gli ideali della rivoluzione liberale e del federalismo. Inoltre, l’attacco di Sallusti Junior è partito dallo zio Alessandro, seppur indirettamente. Che “l’avventura politico-umana incastonata nella coppia B&B è in gran parte naufragata, e con gravità irreversibile, mi sembra, ci sembra, inevitabile,
per chi voglia restare fedele alla realtà, e alle ragioni del Nord ,” iniziò, è comunque un trionfo. E prosegue l’autore: «Su questo L’Intraprendente non si tira indietro, non può tirarsi indietro, a costo di lacerazioni interne alla sua rete di appartenenza generale, e anche personali». Tentativo di uccidere lo zio – Questo però è solo il primo passo.
Da “Lo scrittore ha un cognome, come tutti, ma che forse pesa più degli altri, soprattutto se si vuole inquadrare la politica, l’attualità, l’economia da un punto di vista liberale», incalza l’autore. È emerso il nipote di Sallusti. Poi si lancia in un altro attacco, questa volta mediatico al centrodestra: “Qualcuno, probabilmente tanti, sicuramente grandi testate di centrodestra e loro direttori,
non fa abbastanza autocritica, sulla grande delusione seguita alla grande illusione del ventennio berlusconiano-bossiano». Convinto, ancora una volta “illuso”, che gli atti inaccettabili del Grande Inquisitore rosso possano coprire le inaccettabili mancanze di chi doveva riformare il Paese, decentrarlo e liberalizzarlo, e aver consegnato le chiavi a Tremonti,
dirigista e socialista dal dogmatismo asfissiante, direi che non fa autocritica su scala globale. Di certo i grandi giornali del centrodestra ei loro direttori non riflettono abbastanza sulla schiacciante realtà che seguì all’inebriante ottimismo degli anni berlusconiani-bossiani. Convinto, ancora una volta “illuso”,
che gli atti inaccettabili del Grande Inquisitore rosso possano coprire le inaccettabili mancanze di chi doveva riformare il Paese, decentrarlo e liberalizzarlo, e aver consegnato le chiavi a Tremonti, dirigista e socialista dal dogmatismo asfissiante, direi che non fa autocritica su scala globale. Di certo i grandi giornali del centrodestra ei loro direttori non riflettono abbastanza sulla schiacciante realtà che seguì all’inebriante ottimismo degli anni berlusconiani-bossiani.
Convinto, ancora una volta “illuso”, che gli atti inaccettabili del Grande Inquisitore rosso possano coprire le inaccettabili mancanze di chi doveva riformare il Paese, decentrarlo e liberalizzarlo, e aver consegnato le chiavi a Tremonti, dirigista e socialista dal dogmatismo asfissiante, direi che non fa autocritica su scala globale.
Per una volta Marco Livore Travaglio ha preso la tangente rispondendo al titolo di un articolo di Giovanni Sallusti pubblicato su Libero. Il direttore del quotidiano Fatto si è interessato al meraviglioso Giovanni solo per via del suo cognome, fornendogli un ottimo punto di partenza per una delle sue avvincenti gag. Inoltre, ti potrebbe piacere leggere:
Travaglio, gli insulti a Salvini: se tocchi i magistrati… Il 14 luglio, nella nostra testata è emerso un titolo particolarmente degno di nota con le parole: “Omrai l’amore lo fanno solo i fascisti”. Questo titolo è stato prontamente assegnato al fregio di “Titolo della settimana” di Travaglio. Il merito alla regia è attribuito a “Giovanni Sallusti, figlio di Alessandro, Libero 14.7,”
il regista lo annota tra parentesi. Ed è normale vedere gli effetti. Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito, è rappresentato nelle comunicazioni da Giovanni Sallusti e Giuseppe Braga. Il primo nel ruolo di rappresentante dei media, il secondo di addetto stampa. Dopo essersi conosciuti nella redazione di ‘Libero’ – Sallusti agli esordi da giornalista e Braga caporedattore della sede centrale – i due si ritrovano ora a lavorare insieme. Giovanni Sallusti,
“il nipote di”, è nato a Milano nel 1983, è sposato e ha due figli piccoli . La sua carriera di giornalista inizia nel 2005-2006 a “Libero”, dove lavora sotto Vittorio Feltri. Dopo esperienze a “L’Ordine di Como”, “Il Giornale”, “Libero”, e infine come fondatore e direttore di ta rivista online “L’Intraprendente”, ha iniziato a concentrarsi maggiormente sulla consulenza nel 2015.
Fonda l’agenzia di comunicazione politica “Idein” e collabora con sostenitori da un’ampia gamma di prospettive.Sta seguendo Giorgia Meloni nella campagna elettorale del 2018, e alla fine diventerà suo consulente dopo essersi occupata per lei della comunicazione. Suo zio Alessandro lo descriverebbe come severo, meticoloso e scrupoloso. Scarabocchia, poi dice: “Vero,
almeno nel tentativo…” Un autoproclamato “liberale a tutto tondo”, nelle sue parole. Nel calcio fa un’eccezione assoluta. Nato a Bologna nel 1963, Braga ha iniziato la sua carriera giornalistica lavorando per ‘Il Resto del Carlino’, ‘Ansa’ e infine ‘l’Indipendente’. Ha detto: “Su Milano non scendo a compromessi, per me conta su tutto, anche più del ‘nipote di'”.
Dopo aver lavorato come caporedattore e direttore del quotidiano alternativo di Parma, Polis, si trasferisce a Torino, dove entra a far parte della ‘Borghese’, e infine si stabilisce a Milano, dove entra a far parte del ‘Libero’ nel 2000. Dal 2005 è caporedattore di Volare, una delle principali testate aeronautiche europee . È un pilota esperto che si concentra su acrobazie aeree e idrovolanti. Durante la presidenza della Regione Lombardia di Attilio Fontana, ha lavorato come capo ufficio stampa per il portfolio Education di Melania Rizzoli,
