Giovanni Pennisi Reato

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Giovanni Pennisi Reato – IL CATANIA La punizione è stata comminata dopo meno di un anno. Il Gup di Catania, Luigi Barone, ha letto le sanzioni per i membri di un gruppo di narcotrafficanti giustiziati dalla Guardia di Finanza di Catania in un’operazione nota come “pret à porter” lo scorso luglio. Lavorando insieme, il clan Pillera Puntina dell’Etna, il clan Laudani di Catania e la famiglia camorrista Gionta di Torre Annunziata hanno scoperto due linee di eroina dall’Olanda alla Sicilia e da Napoli a Catania.

I pubblici ministeri Antonino Fanara e Andrea Bonomo contestano rispettivamente l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti, detenzione di armi da fuoco e detenzione di armi da fuoco.È stata inflitta una pena detentiva di trentadue anni.Francesco Ieni, detto “u’ castoro” e figlio di Nuccio, e Sebastiano Laudani, detto anche nipote dello stesso boss mafioso, furono condannati ciascuno a 20 anni di reclusione. Il Gup ha condannato Salvatore Laudani a 5 anni e Alfio Laudani a 6 anni oltre a 30.000 euro di multa. Piero Castorina, Giovanni Pennisi e Salvatore Marchetta sono stati condannati a cinque anni di reclusione e a una multa di 22.000 euro.

Francesco Vittorio riceve la stessa condanna ma deve pagare una multa di 24.000. Invece Marcello Antonio Rosano e Maria Gloria Di Mauro hanno atteso 4 anni e 8 mesi. Luciano Testa 14 anni, 8 mesi, e Gianni Greco 14 anni, 8 mesi 12 anni. Francesco Antonino Sciuto 15 anni, Carmelo Orazio Isaia 10 anni, e Gianluigi Antonino Partini 10 anni, 10 anni. anni. Mauro Salvatore 9 anni e 10 mesi. Tutti tranne Antonino D’Agata e Giuseppe Giustolisi e Salvatore Cristaldi e Pasquale Quagliarello ed Esposito Francesco e Valerio Quagliarello hanno ricevuto la pena massima di nove anni. Sia Giuseppe Cristaldi che Daniele Zuccaro sono stati condannato a 8 anni e 4 mesi di reclusione B.

Coppola 8 anni e 40mila multa Giovanni Massimo Tumminelli 7 anni e 36mila multa Guido Amitrano> 7 anni e 30mila multa. Dominik Caracciolo 6 e 28mila euro di multa. Alfredo Caiazzo 5 anni e 8 mesi e 28mila euro di multa. Di Alfonso Parolisi 5 anni e 4 mesi e 24mila euro di multa. Riccardo Zappalà è stato dichiarato non colpevole delle accuse a suo carico Beni appartenenti a Gianluigi Antoni no Partini, Piero Castorina, Maria Gloria Di Mauro, Salvatore Laudani, Santo Cristaldi, Francesco Esposito, Edoardo Buonerba è stato disposto il sequestro dal gip.

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I risultati della sonda.Una modella dominicana è volata a Fontanarossa dall’Olanda nel 2006. Durante un controllo si è scoperto che la donna aveva consumato 98 ovuli, pari a circa un chilogrammo, di cocaina. Successivamente è stata arrestata dalla Finanza. Come risultato di queste indagini, i militari sono stati in grado di ricostruire la distribuzione e la catena di approvvigionamento delle droghe che avevano confiscato. Due distinti assi di approvvigionamento di stupefacenti, uno originario dell’Olanda e l’altro della Campania, erano stati istituiti grazie all’attenta pianificazione della rete.

Intercettazioni e azioni tipiche come lo stalking e le osservazioni rivelano che le menti dell’organizzazione sono italiane, compresi diversi volti riconoscibili delle organizzazioni mafiose di Catania e Campania, oltre a quelli di altri paesi. I Gionta di Torre Annunziata erano il punto di riferimento per la cocaina dei Laudani. I leader dell’azienda erano così lungimiranti che si sono resi conto che avevano bisogno di diversificare la loro offerta di prodotti oltre alla sola marijuana ed ecstasy Orange Skunk. Le straniere erano persino disposte a rischiare la vita pur di fare soldi facili servendosi di corrieri “ovulatori”, uno dei metodi di importazione.

Ai sudamericani residenti a Catania è stata affidata la responsabilità di gestire la logistica dei “trasporti”, compresi i conseguenti collegamenti con le organizzazioni catanesi e con i grossisti internazionali. Il “Money Transfer” è stato utilizzato per pagare i corrieri, il pagamento è stato rilasciato solo in caso di consegna andata a buon fine.La famiglia Pillera Puntina ha anche istituito un centro di distribuzione a Bologna per ricevere le spedizioni di cannabis dai Paesi Bassi prima che fossero guidate o trasportate in Sicilia.

I CATANIA I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno avviato una massiccia operazione di contrasto al furto di parti di auto o moto, nel tentativo di paralizzare il fiorente mercato illecito dei ricambi auto.Dall’analisi delle denunce pervenute ai Comandi dell’Arma del capoluogo etneo negli ultimi tre mesi è stato accertato che le parti di autoveicoli, tipicamente utilitarie e city car, più frequentemente rubate sono centraline, catalizzatori, portiere, cerchioni, gruppi ottici, ma anche interi cruscotti o paraurti; per le moto, le parti più comunemente rimosse sono i bauli e i parabrezza.

Nel giro di pochi giorni tre persone sono state scoperte mentre tentavano di cannibalizzare un veicolo parcheggiato in questa zona del centro mentre i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Direzione Operativa di Catania effettuavano una prevenzionesforzi nella zona e li ha ritardati verso la libertà.Ad esempio, nell’ambito della loro prima operazione di contrasto a questo fenomeno criminoso, gli operatori delle Gazzelle dell’Arma hanno denunciato per ricettazione un pregiudicato catanese di 75 anni; l’uomo aveva allestito un legittimo negozio di ricambi auto senza alcuna autorizzazione davanti alla sua abitazione di via zia Lisa.

I militari hanno rinvenuto e sequestrato diversi oggetti, tra cui sette gruppi ottici posteriori Fiat e Seat, un indicatore di direzione anteriore, tre copricerchi e un tappo serbatoio in metallo, tutti di dubbia provenienza. Le forze armate hanno anche rinvenuto un taccuino che era stato trasformato in un vero e proprio libro mastro per gli ordini da evadere, in cui venivano annotati i dettagli sui veicoli dei clienti e le parti da riparare. Lo stesso giorno, due catalani sulla quarantina sono stati fermati in via Plebiscito di notte mentre tentavano di rubare una portiera di una Lancia Y.

Il Nucleo Radiomobile li ha denunciati all’autorità giudiziaria dell’Etna.I Reparti dei Carabinieri presenti in città hanno effettuato da gennaio 5 arresti in relazione a questo fenomeno criminoso. Due sospetti, di 37 e 32 anni, entrambi delinquenti locali, sono stati fermati da una pattuglia a Misterbianco mentre tentavano di rubare un catalizzatore da un.

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