Gianfranco Fini Oggi Malattia- In politica, Gianfranco Fini rappresentava l’Italia. Prima segretario nazionale del Fronte Giovani e del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale, poi presidente di Alleanza Nazionale dalla sua nascita nel 1995 fino al 2008, quando ne promosse lo scioglimento in un nuovo partito di centrodestra da lui co-fondato con Silvio Berlusconi l’anno successivo con il nome di Il Popolo della Libertà, è stato deputato dal 1983 al 2013 e presidente della Camera dal 2008 al 2013.
Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri nel secondo e il terzo governo Berlusconi, rispettivamente, ha avuto un ruolo fondamentale nel plasmare entrambe le amministrazioni. Argenio Fini, meglio conosciuto con il soprannome di Sergio, si arruolò nell’Associazione Nazionale Combattenti dopo aver prestato servizio come volontario nella Divisione di Fanteria San Marco della Repubblica Sociale Italiana.
Dopo l’adesione del figlio Gianfranco al Movimento Sociale Italiano, ha lasciato l’attivismo politico per concentrarsi sulla sua carriera nel settore petrolifero, prima in Agip e successivamente per più di quindici anni per conto della Shell in Libia. Il nonno da parte di padre, scomparso nel 1970, è stato membro attivo del PCI ed è stato per molti anni segretario di un capitolo provinciale.Erminia Marani, la madre, era figlia di Antonio Marani, che marciò con Italo Balbo a Roma e fu, nel dopoguerra,
instancabile sostenitrice del neonato Movimento Sociale Italiano in Emilia.Il cugino, Gianfranco, aveva appena vent’anni quando fu fucilato dai partigiani a Sasso Marconi il 25 aprile 1945. Suo fratello, Massimo, è nato nel 1956 e come lui ha trascorso molti anni combattendo per il MSI. Si è laureato in Pedagogia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Negli anni ’80 conosce Daniela Di Sotto, futura moglie del suo amico e leader del partito Sergio Mariani. Poco dopo Mariani tenterà il suicidio.
La signora Di Sotto lascia il marito e inizia una relazione con Fini. Nel 1985 è nata loro solo una figlia, Giuliana. Dopo tre anni di attesa, finalmente si sposa con una cerimonia legale. Il divorzio di Fini e della moglie è di dominio pubblico dal giugno 2007. Dopo la rottura, si scopre che lei frequentava l’avvocato Elisabetta Tulliani. Entrambe le loro figlie, Carolina e Martina, sono il risultato dell’unione. Ora chiama Roma a casa. Dopo aver lasciato il PdL il 13 febbraio 2011, è stato presidente del gruppo politico Futuro e Libertà per l’Italia dall’8 maggio 2011 fino alle sue dimissioni l’8 maggio 2013.
Il suo partito ha perso le elezioni politiche del 2013, ed è stato successivamente espulso del parlamento dove aveva ricoperto la carica di presidente della Camera, spingendolo a lasciare la carica di presidente del partito e ad assumere la guida dell’organizzazione culturale Liberadestra. Gianfranco Fini, uno dei personaggi della storia del centrodestra, ex leader di An e presidente della Camera, è riemerso sulla scena politica alla vigilia del voto del 25 settembre per incontrare la stampa estera e parlare con Giorgia Meloni.
Fini si riunirà con la sua ex fidanzata, il presidente del Consiglio, domenica sera in televisione. Era lei che voleva vicepresidente a Montecitorio e che aveva precedentemente indicato al ministero della Gioventù. Una svolta di poco conto, considerando che il leader politico della destra attraverso la svolta di Fiuggi era precipitato dopo i pessimi risultati elettorali di Futuro e Libertà nel 2013. Ma soprattutto dopo le vicende giudiziarie che in precedenza avevano travolto Fini, la sua compagna Elisabetta Tulliani e il fratello di Elisabetta Giancarlo Tulliani.
Dopo un lungo periodo di allontanamento, il nuovo premier e lo storico leader si sono riconciliati. E ci sono state molte dure valutazioni fatte da entrambi i campi. Non riuscivo proprio a metterci il dito sopra. Interpellato sulle polemiche alla villa di Montecarlo, il cofondatore di Fdi ha risposto: «Diciamo che se si fosse rovinato per amore, tra le possibilità in campo, sarebbe la più onorevole». Nel 2016 Fini ha insultato la Meloni, dicendo:
“La Meloni è una ragazzina che ha dato alla testa”. Ripetizione delle parole “presuntuosa” e “inconcludente” C’è stato un tempo in cui l’ex leader di An Meloni rimarcava di “Giorgia” che era “il duplicato romano del programma di Salvini”. Era durante la corsa della Meloni a sindaco di Roma. Il creatore di AN torna in tv per dare un severo monito al presidente del Consiglio entrante, suo vecchio amico.
Gli alleati sono sconvolti dal fatto che FdI abbia ottenuto più voti di Fi e Lega messi insieme. È stato “un terribile errore, non mi perdono”, dice dell’unione con Forza Italia che alla fine ha portato alla fine di AN all’interno del Popolo della Libertà. Nella notte tra il 25 e il 26 settembre Gianfranco Fini avrà pensato. Finora è stata registrata solo una breve dichiarazione: “Sono felice, come molti italiani”, ma non è difficile presumere che l’abbia presa anche con una certa tristezza.
Bisognava fare di tutto per portare Giorgia Meloni dove si trova ora: rebratrovare il partito, etichettare il fascismo come “il male assoluto”, mostrarsi ricettivo a questioni come l’aborto, i diritti dei migranti e le unioni civili, e sfidare apertamente Silvio Berlusconi, il primo sdoganatore del partito. Questo edificio, situato al 14 Boulevard Princesse Charlotte a Monaco-Ville, Principato di Monaco, è dove alla fine si è schiantato.