Enzo De Caro Osteosarcoma-Vincenzo Purcaro Decaro Portici (meglio conosciuto con il nome d’arte “Enzo Decaro”) nasce in Italia il 24 marzo 1958. Attore, sceneggiatore e cabarettista, è considerato un pioniere della nuova scuola di napoletano commedia nata negli anni ’70 grazie all’impegno del collettivo teatrale La Smorfia e dei suoi componenti Massimo Troisi e Lello Arena. Dopo la laurea in lettere all’Università di Napoli, ha iniziato a recitare.
Lui e alcuni amici (tra cui Massimo Troisi e Lello Arena) alla fine formarono il gruppo Rh-Negativo, responsabile dell’introduzione di un nuovo stile di teatro che traeva ispirazione dalla farsa e dal cabaret napoletani. Purtroppo i consensi di pubblico ricevuti a teatro non sono stati sufficienti a sostenere lo stile di vita dell’artista e dei suoi amici; infatti, all’inizio, il gruppo spesso non veniva nemmeno pagato e si esibiva quasi esclusivamente per gusto e passione.
Abbigliamento elegante e accessori costosi erano al di là delle loro possibilità finanziarie. Di conseguenza, i valori di produzione erano bassi e le scenografie ei costumi erano volutamente ridotti al minimo. Precedentemente conosciuta come La Smorfia, la band cambiò nome in I Saraceni nel 1977 prima di sciogliersi del tutto pochi anni dopo, lasciando solo Decaro, Troisi e Arena. Dopo aver debuttato al Teatro San Carluccio di Napoli a causa dell’imprevista partenza di Leopoldo Mastelloni.
Il trio si stabilì infine nel cabaret La Chanson di Roma grazie all’intervento personale di Decaro nel convincere il titolare del locale, Marcello Casco, e alla trasmissione radiofonica Cordialmente insieme. Alla fine viene scoperto da Enzo Trapani e Giancarlo Magalli, che gli regalano la sua prima apparizione televisiva nel loro programma Non stop. Dal 1979 ai primi anni ’80 La Smorfia è stata attiva nel “Luna Park”, il programma del sabato sera condotto da Pippo Baudo.
Mettendo in scena diversi sketch. Secondo Troisi, la band si sciolse definitivamente dopo la produzione di Così è se ti piace a teatro perché lui e Decaro avevano differenze estetiche fondamentali. Negli anni successivi allo scioglimento della troupe comica, Decaro ha mantenuto un fitto programma come regista, nonché interprete di film, televisione e teatro. Prima che sia troppo presto è stato il suo primo film, uscito nel 1981, e lo includeva in molteplici ruoli: attore, sceneggiatore, musicista e regista.
Dopo essere stato fuori dagli occhi del pubblico per un po’, è tornato alla notorietà nel 1998 grazie al romanzo di grande successo Una signora per amica. Seguì il successo, e continuò a tradurre per spettacoli come La provinciale, Pride, Le zio d’America, Padri, Il Cardinale, Noi, Madre Teresa, Provaci ancora prof!, e il resto. L’ultimo peccato è stato quello di essere mio fratello. La prima e la seconda donna della tua vita sono state probabilmente tua madre e la tua migliore amica.
Bisogna creare una distanza fisica e mentale dalla propria storia o portarsela dietro? Da tempo mi chiedevo questo.. Ora i miei tre figli si sono messi in proprio e si stanno facendo strada nel mondo. Dopo un po’ di tempo, ho anche notato che molti dei loro oggetti precedenti, come diari scolastici, album di figurine e persino una collezione di minerali, erano ancora presenti nei loro armadi e cassetti. Perché li ho trattenuti, non ne ho idea… Forse sono riuscito a convincermi che li volessero tenere.
Forse stavo inconsciamente proiettando su di loro il mio desiderio di mantenere i miei figli per sempre giovani attraverso quei ricordi specifici di una vita familiare passata da tempo. Mi ci è voluto solo un momento di introspezione per rendermi conto che tutto era più o meno lo stesso. Per qualche ragione, il pensiero di tre giovani curiosi che vagavano per casa facendo infinite domande sulle rocce e sui minerali della collezione mi ha fatto venire voglia di conservarli. Come te, ho voluto tenere per me molti aspetti della mia storia (sia personale che professionale).
Diverse sceneggiature completate, con varie note e volumi supplementari allegati. Buste che erano servite al loro scopo ma erano ancora in giro a occupare spazio senza una buona ragione se non quella di aggrapparsi a un ricordo che all’inizio non era poi così significativo. Sebbene il proprio percorso sia in corso, è essenziale ridurre al minimo gli oneri inutili per progredire. Così, ispirato in parte dai libri che avevo letto sull’argomento, ho deciso che era ora di agire e ho iniziato a fare pulizia con grande zelo.
Avevo bisogno di fare spazio a cose nuove, nuovi sentimenti e nuove energie che altrimenti non avrebbero trovato la loro strada nella mia casa, tanto meno nel mio cuore. Tuttavia, ho percepito una certa resistenza interna, che mi ha spinto a riflettere attentamente sulle mie azioni in modo da non andare troppo lontano nella direzione opposta e cancellare completamente il passato. Molto semplicemente, sono bloccato in uno stato di limbo da cui devo ancora uscire.
Sono combattuta tra il desiderio di lasciarmi alle spalle il passato mentre mi faccio strada verso il futuro. A mio parere, è opportuno fare entrambe le cose. Quindi, non ho semplicemente buttato via il primo dei 22 biglietti che ho avuto per una Bspettacolo di Ruce Springsteen; Lo rimetto nel cassetto dove li tengo tutti. Inoltre, ho imparato a conservare temporaneamente libri, album, vestiti e dipinti che non sembrano più rappresentarmi; se, dopo qualche mese, scopro di non averne sentito la mancanza, me ne libero senza rimpianti.
Quando un nuovo raccolto è pronto, lo lascio crescere senza interferenze. La posta in gioco è più emotiva che materiale, ma non voglio sentirmi costretta a negarmi un oggetto che può rappresentare un’esperienza felice e avere un valore sentimentale se voglio liberarmi delle cose inutili che mi trascinano giù. La chiave è capire come distinguere tra le cose che non sono più mie e quelle di cui bramo la presenza.
