Chiara Severgnini Genitori – E non solo Joe. Servignini come se fuori diluviasse. Connessione o omofono? Va di moda il settimanale 7 del Corriere della Sera, grazie a Severgnini. Joe è il capo della produzione e l’editore è in difficoltà, ma è Beppe quello che tutti nel settore bramano. L’emergere di Chiara e Natasha. Severgnine promette di più, e arriverà. E non solo Joe. Servignini come se fuori diluviasse. L’intero albero genealogico – ma si tratta di parenti di sangue o di un gruppo etnico?
– ha origine in via Solferino. Oggi, grazie a fonti attendibili, Nove Colonne sa esattamente quali nuove firme arriveranno alle 7. E non solo Joe. Servignini come se fuori diluviasse. Connessione o omofono? Deborah Severgnini, Jessica Severgnini, Sue Ellen Severgnini e Vanessa Severgnini sono tutte cugine di primo grado che si sono formate per mano del grande maestro.
Inoltre sono tutti abili nell’uso dei post-it e sono, ovviamente, regolarmente abilitati ad operare come tassisti tra Milano e Crema. E non solo Joe. Servignini come se fuori diluviasse. Connessione o omofono? Joe, per quanto speciale, ora è diventato più clonabile della pecora Dolly. Il magma informatico lo riproduce anche meglio di Anonymus, quindi può essere mostrato su più schermi contemporaneamente (inclusi monitor, schermi LED,
sistemi di proiezione cinematografica e citofoni). E non solo Joe. Servignini come se fuori diluviasse. Connessione o omofono? Per mostrare a chi comanda, e soprattutto a Lucianino Fontana ea tutto il suo Corriere degli ambientalisti, chi veramente detta legge, Joe si trasforma in maglietta e arriva ovunque, anche tra i dipendenti delle stalle che ospitano gli animali. E non solo Joe.
Servignini come se fuori diluviasse. Tutti aspirano agli standard di Joe. La diffusa popolarità del nome Severgnini ha ispirato un gruppo di imprenditori cremaschi a iniziare la produzione in serie di frangia suora laica e frangia bianca, tutte realizzate con capelli raccolti dalle lame delle Ande e pensate per essere indossate come extension. E non solo Joe.
Servignini come se fuori diluviasse. Dopo aver fatto macellare Joe a sostegno della scelta anti-animalista di Servegnini, gli occhi di tutti si rivolgono all’agnello ormai maturo, Joe, e, incredibile roba, il primo a vestire la frangia di una suora laica eppure con la freddezza rigorosamente intinta la tintura nera è Silvio Berlusconi. E non solo Joe. Servignini come se fuori diluviasse.
Connessione o omofono? Il Cavaliere redento griglia delle pecore e invita a unirsi a lui due dei nostri nuovi amici: Adalberto e Guidobaldo Severgnini sono fratelli che hanno dedicato la loro vita all’allevamento delle lumache. Sono anche cugini di secondo grado di Joe, e Berlusconi pensa che farebbero benissimo a sostituire Chi, Alfonso Signorini e Clemente Minun al Tg5 visto che,
in poche parole, il modello Joe conquista gli editori. Servegnini si comporta in modo simile a Joe e alla pioggia. Connessione o omofono? L’appoggio di Carlo de Benedetti al piano Joe è ovvio. Anche se la fine di agosto può essere afosa, Mariuccio Calabresi indossa ancora un impermeabile bianco quando va in redazione. Più che una suora laica,
cerca di sembrare un comboniano appiattendo la mascella enorme e tirandosi la frangia sulla fronte, ma l’editore di Repubblica è al corrente della situazione e dà mandato. Servegnini si comporta in modo simile a Joe e alla pioggia. Connessione o omofono? In assenza di Calabresi, l’amministratore delegato del Cir Monica Mondardini si mette al lavoro,
chiamando di nascosto Alicya Severgnini, laureata in informatica quantistica e pronipote secondo in comando del gigantesco Joe, a ricoprire la carica di dirigente. Tuttavia, lo spietato CEO di Cir è interessato a qualcun altro, anche se con un cognome diverso. Servegnini si comporta in modo simile a Joe e alla pioggia. Ma ci sono occasioni in cui insiste che tu usi un ombrello.
Dopo aver ricevuto il suo pieno mandato, Mondardini non ha perso tempo a eliminare Alicya, utilizzando ben quattro blocchetti di tagliandi taxi per la Milano-Crema e puntando sui soggetti che hanno saputo fornire servizi impossibili in nome del giornalismo nonostante una sconsiderata disprezzo per la propria incolumità . Servegnini si comporta in modo simile a Joe e alla pioggia.
Dovresti portare un ombrello. Il giornalismo è giornalismo, e la cura Joe è la migliore medicina per la Repubblica dai tempi di Calabresi. Servegnini pensa che sarebbe interessante seguire il viaggio dei radioamatori facendo viaggiare su un camion Irene Soave, una delle redattrici più dotate della testata, e dormire anche nella cuccetta del camion.
Mondardini continua a riscuotere consensi. Dà a Irene un contratto multimilionario e ha accesso alla foresteria de L’Espresso invece che a un camion. z, un romanzo sdolcinato sul grande giorno di una sposa come tanti altri, ma piuttosto l’opera di Chiara Maffioletti, giovane giornalista nota soprattutto per il suo blog sul Corriere.dove sriporta occasionalmente le storie, le fatiche,
i sacrifici, ma anche le numerose capacità e promesse dei giovani del Bel Paese che vivono il presente. Dopo decine di post sul seguito del blog Solferino 28, la penna più giovane del Corriere della Sera ha scritto un libro, ma non si è ispirata alle storie di cui si occupa quotidianamente. Bastava dire “no”, come diceva Beppe Severgnini: “La parabola di un matrimonio.
Nessun matrimonio qualunque; il suo. Una storia istruttiva, ironica e malinconica senza sconti. Un volto distinto come il suo nome. Come di consueto, la penna attenta e sincera di Severgnini lascia la sua impronta e cattura il nucleo della storia in 124 pagine che si leggono d’un fiato non solo per lo stile di scrittura vibrante e coinvolgente dell’autore, ma anche per il suo stile giovanile, sardonico e tono giocoso.Il romanzo inizia il giorno del matrimonio di Chiara, che non è dissimile dai giorni del matrimonio di altre giovani donne;
