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Caso Vannini Wikipedia - Celebrita Blog

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Caso Vannini Wikipedia – Il Comandante della Marina Militare Italiana Antonio Ciontoli, sua moglie Maria Pezzillo, e i loro figli Martina e Federico, sono stati giudicati colpevoli di aver partecipato all’omicidio del 19enne Marco Vannini il 17 e 18 maggio 2015. Come persona che lavora all’interno del sistema, questo giudizio finale mi dà fiducia che la giustizia alla fine prevarrà.

Dopo un lungo processo giudiziario Processo iniziato con il disastro di casa Ciontoli a Ladispoli, sul litorale romano, la decisione della V Sezione del Tribunale è stata accolta in aula con entusiasmo e applausi. Il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, è stato oggi in aula per mostrare la portata di questo caso.

Il testimone chiave dell’accusa, Antonio Ciontoli, è stato condannato a 14 anni di reclusione per aver aggredito violentemente Vannini. Alla famiglia Ciontoli, compresi la moglie di Vannini Martina e il figlio Federico, è stata data una condanna a 9 anni e 4 mesi di reclusione perché l’accusa ha sostenuto che la morte del 19enne, colpito dal colpo che era stato inferto per caso, è stato affrettato dal ritardo nel chiamare i soccorsi.

“In questi anni come comunità non ci siamo dati pace nella nostra ricerca di giustizia per una tragedia che ha segnato tutta l’Italia”, ha detto Pascucci insieme ai genitori del ragazzo. Le nostre più sentite condoglianze e il nostro dolore più profondo vanno alla famiglia di Marco, che ha aspettato pazientemente e con grande dignità durante l’intero processo legale negli ultimi anni .

Il processo per l’omicidio di Vincenzo Vannini.

Dopo che un processo per omicidio in primo grado ha comportato una condanna a 15 anni per Ciontoli e pene più brevi per gli altri familiari, un ricorso ha ridotto la pena a 5 anni e un ricorso in Cassazione ha annullato tutto, il procedimento giudiziario si è concluso. Marco studiava molto, lavorava come bagnino in un impianto natatorio e nutriva la segreta ambizione di far volare le frecce tricolori.

Il 30 settembre 2020 la condanna a quattordici anni di reclusione di Ciontoli sarà nuovamente impugnata, insieme alle condanne a nove anni e quattro mesi ricevute dalla moglie, Maria Pezzillo, e dai figli, Federico, Martina e Maria Pezzillo. La famiglia Ciontoli porta il caso in Cassazione, dove finalmente viene risolto: le condanne vengono confermate.

PURTROPPO E’ MORTO MARCO VANNINI

Trascorrere del tempo insieme come famiglia è un’attività comune domenica 17 maggio 2015. Alcune famiglie potrebbero aver già programmato di andare in spiaggia o in una piscina locale. Il turno della centrale operativa dell’ARES 118 nel Lazio è agli sgoccioli quando il signor Federico Ciontoli telefona per segnalare che un ragazzino si è ammalato dopo aver riso a una battuta e non respira più.

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Ad un certo punto della discussione, l’operatore sente una voce di donna che indica che il ragazzo era nella vasca da bagno a fare il bagno. Tuttavia, ha presto scoperto che non c’era più bisogno di assistenza dopo essere stata sollecitata dalla voce di un uomo che non era quello al telefono. La famiglia Ciontoli della baraccopoli romana di Ladispoli ha richiesto un’ambulanza, che arriverà a casa loro alle 00:22.

Alle 00:06 il 118 riceve una chiamata dal signor Antonio Ciontoli, il quale racconta che il figlio aveva paura quando si è infilato nella vasca da bagno di casa e si è bucato con un pettine appuntito. L’operatrice della struttura ha sentito in lontananza le urla di un ragazzo che gridava “basta, per favore, basta” mentre ascoltava il soggetto descrivere la dinamica dell’incidente.

Una villa in via Alcide De Gasperi è la dimora della famiglia Ciontoli. Antonio Ciontoli, accompagnato dal figlio Federico, chiama i soccorsi e dice che il ragazzo da soccorrere è «un po’ svenuto», che è «stato colto da un attacco di panico, una crisi d’ansia» e che «stava prendendo una doccia nella vasca, scherzando sul sedere, che poi è scivolato e si è ferito con un pettine appuntito.”

Di conseguenza il giovane viene trasportato all’ospedale di Ladispoli, ma a causa della gravità delle sue condizioni viene chiamata un’ambulanza per portarlo al Policlinico Gemelli di Roma. L’aereo ha dovuto effettuare due atterraggi di emergenza a causa del peggioramento delle condizioni di salute del giovane. Il giovane è stato colpito al petto intorno alle 3 del mattino del 18 maggio.

Ho aspettato che la Corte di Cassazione mettesse fine a questo bizzarro caso per svelare la follia avvenuta nella villa della famiglia Ciontoli a Ladispoli la notte tra il 17 e il 18 maggio 2015. Questa è la tragica storia di Marco Vannini, un giovane di Ladispoli, Italia, nato l’8 aprile 1995, unico figlio dei suoi genitori, Marina Conte e Valerio Vannini.

I suoi genitori lo adoravano e la sua natura gentile e generosa era ben nota. Dopo essere stati fidanzati per tre anni con Martina Ciontoli, Marco e Martina si erano lasciatip e sono tornati insieme circa due settimane prima della fatidica notte. Martina Ciontoli è cresciuta in una villa di Ladispoli con la madre, Maria Pezzillo, il fratello, Federico, e il padre, Antonio, che era un membro rispettato della comunità.

Il processo sulla morte di Marco inizierà in Cassazione il 7 febbraio 2020.

E qui le frasi precedenti si ribaltano: i giudici dell’Ermellino concordano infatti con i ricorsi della Procura Generale e delle parti civili, che sostengono che l’uccisione di Marco sia stata un atto di omicidio volontario commesso con premeditazione. Secondo la prima sezione penale della Cassazione, Antonio Ciontoli è l’unico responsabile della morte di Marco Vannini perché ha sparato il colpo mortale e poi «è rimasto inerte ostacolando il soccorso».

Il tribunale afferma inoltre che la morte di Vannini è stata “conseguenza sia delle lesioni causate dallo sparo sia della mancanza di soccorsi che, certamente, se tempestivamente attivati avrebbero scongiurato l’effetto nefasto” ed emette la sentenza il 7 febbraio 2020. I genitori di Marco, Valerio Vannini e Marina Conte, frequentano regolarmente le aule fin dall’inizio.

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