Carlotta Marioni Marito – Giovedì 15 maggio Carlotta Marioni, caporedattrice moda di “Grazia Italia”, ha incontrato gli studenti del corso di Giornalismo di Moda dell’Accademia del Lusso per ribadire questi punti.
Ci ha raccontato che il suo primo incarico a Vogue USA gli ha richiesto di esplorare la città con una mappa e un senso di avventura alla ricerca di materiali per i servizi fotografici. Ritornata in Italia, trovò presto lavoro come reporter presso varie riviste, mettendo a frutto il suo forte talento creativo.
L’incontro di DDmag: Carlotta Marioni
Seguendo Carlotta Marioni su Instagram, sapevamo che non potevamo perderci nessuno dei suoi post legati alla moda sulla rivista Tu Style, quindi non vedevamo l’ora di condividere con voi questa intervista. Parliamo di come apparire sempre al meglio seguendo le tendenze di stile, gli elementi essenziali e le abitudini più aggiornate. Lo stravagante museo d’arte di Carlotta migliora l’esperienza. Curioso? Pertanto, inizia a leggere…
Carlotta, allora, quando dico “stile”, cosa immagini?
Ho sempre pensato a Emanuelle Alt, caporedattrice di Vogue Francia, come ad una persona davvero “stilosa”. I suoi pantaloni slim e le deliziose giacche da uomo trasudano un’eleganza rilassata che trovo irresistibile. Katherine Hepburn è la prima persona che mi viene in mente quando penso allo “stile” nel suo senso più convenzionale.
Quali tendenze della prossima stagione aspetti con più ansia?
Maglione maculato, jeans skinny alla caviglia, collana multifilo in pelle di Brunello Cuccinelli e sandali in suede con tacco dorato di L’Autre Chose compongono il mio outfit attuale. Il cocktail finale può sembrare forte ed eccessivo se descritto in questo modo, ma in realtà è piuttosto moderato.
Tra le tante cose che ho nella mia lista dei desideri invernali ci sono un cappotto a strisce colorate di Hermes, alcuni stivaletti con tacco da uomo super essenziali di Hermes, una giacca bianca senza risvolto di Isabel Marant e un berretto da marinaio di Ralph Lauren.
Sono essenziali per il lancio di qualsiasi sfilata e nessuna collezione può sfuggire al loro esame. No, tanto per cambiare, non stiamo parlando di persone influenti nella sfera digitale. I giornalisti esistevano molto prima dei blog, dei social media e persino di Chiara Ferragni.
Queste sono le persone i cui nomi compaiono accanto alla parola “grande” nelle pubblicazioni di moda; hanno influenza sul settore e sono venerati e temuti dai migliori stilisti e aziende del mondo. A causa della loro scrittura originale, avanzata e trendy, questi individui sono cruciali per il successo di qualsiasi azienda di moda. sempre o mai fuori moda.
La direttrice di American Vogue, Anna Wintour, è la prima immagine che viene in mente quando si parla di riviste di moda; il suo taglio di capelli, gli occhiali da sole e lo sguardo impassibile sono sufficienti a far tremare chiunque. luoghi in cui le persone indossano vestiti. Ma non è l’unica persona di successo a fare frequenti apparizioni sulle riviste.
Franca Sozzani, ex direttrice di Vogue, e Anna Piaggi, giornalista e scrittrice divenuta simbolo iconico della moda mondiale, vanno affrontate quando si parla dell’Italia. Ma se andiamo ancora più indietro nel tempo, possiamo vedere che anche Lydia De Liguoro, Maria Croci e Gabriele D’Annunzio erano tutti critici di moda.
Insomma, ogni giornalista famoso della storia è esistito davvero. È stata adottata da neonata e cresciuta per parlare italiano, che ora usa professionalmente. Ha un’educazione romana ma è cresciuta a Milano.
Era il trampolino di lancio di cui aveva bisogno per lanciare una carriera nel giornalismo, e nel 1987 si stabilì a Marie Claire. Successivamente, nel 2007, è stata promossa alla carica di direttore. È diventata un nome familiare come giornalista italiana dopo la sua incredibile avventura.
A lei è venuta anche l’idea per il prossimo numero della serie “Likes” di Marie Claire. Dopo essersi laureato in Estetica alla Statale di Milano, è entrato nel campo del giornalismo lavorando per Donna Moderna e Casa Amica. Ha supervisionato la rivista indipendente Victim e ha co-creato Velvet prima di avvicinarsi al nascente canale di moda La Repubblica.
Ha cofondato il nuovo approccio editoriale di film multipiattaforma e interviste a stilisti italiani con il settimanale femminile D la Repubblica delle Donne e ora è fashion editor di D.Repubblica.it. È nata a Milano, dove ha anche lavorato come caporedattore della rivista sia per TuStyle che per il settimanale Grazia.
Il suo settimanale, sempre all’avanguardia, testimonia l’entusiasmo contagioso e l’energia inestinguibile che ha sempre portato in ufficio. Attualmente è caporedattore moda di “Grazia”, una delle riviste italiane più lette. La diffusissima rivista “Grazia” ha da poco compiuto 80 anni. Carlotta ci ha consigliato di mantenere una mente aperta riguardo ai tipi di contenuti che attireranno le lettrici di ogni provenienza e di essere disposti ad apportare revisioni se necessario.
La voce del lettore di Grazia si sente ogni giorno mentre la redazione legge le lettere dei lettori. Le persone che ti aiutanoÈ essenziale superare le frenetiche attività quotidiane di un redattore di moda.
Lei auspica autonomia e innovazione in questi ambiti, a patto che non contraddicano la missione del giornale. Esorta noi giovani ad essere originali nel nostro approccio alla moda e ad avere un’insaziabile curiosità e apertura a nuove esperienze e idee.
Carlotta, la cui allegria era contagiosa, ci ha accolto dicendo: “Imparate a fare qualsiasi cosa. Non ponetevi limiti e cercate di essere troppo agili. In parole povere, nel settore della moda non esiste un punto di partenza”. Non esitare a partecipare, non lasciarti cogliere impreparato e pianifica costantemente in anticipo.
Alcune persone “dicono” che cambiare i prodotti che usi regolarmente è come dare alla tua pelle una nuova prospettiva di vita. Sono il tipo che corre direttamente al reparto bellezza o al reparto profumi quando sono a corto di qualcosa e passo ore lì a imparare tutto quello che posso. Se riescono a convincermi che ho fatto del male alla mia pelle fino alla fine e che solo loro sanno come riportarla al suo antico splendore, allora avranno i miei soldi.
