Albarita Battisti – Esiste una strana somiglianza tra Lucio Battisti e suo nipote Andrea Barbacane, che sembra essere il figlio dell’unica sorella di Lucio, Albarita. Mentre era sposato con due figli e lavorava come co-direttore in una panetteria, quest’uomo riuscì a scrivere due opere – Il grande inganno e Il signore del tempo – in un periodo di tempo relativamente breve che rivelano il lato umano di un artista che divenne quasi inavvicinabile. Cominciando con: «È stato il più grande genio della musica italiana», prosegue. Fu questo il punto in cui i cantori di Modugno e Villa cedettero ad una nuova tendenza musicale. Quando penso a zio Lucio, è tutto.
Potresti dirmi di più a riguardo?
Come artista era spesso lontano da casa, quindi la sua presenza era fugace. Che fosse un giovane premuroso e premuroso si evince dalle lettere che da bambino scrisse a sua madre, mia nonna Dea, chiedendomi dove fossi. Vicino al porto di Rimini aveva una casa. Durante una delle nostre visite lì, portò me e mia sorella Viviana ad osservare i delfini.
Acqua azzurra, acqua chiara e Fiori rosa, fiore di pesco erano i gruppi di zio Lucio che vinsero due volte di seguito il Festivalbar negli anni Sessanta e Settanta. Successivamente, abbiamo trascorso dieci estati nella sua casa di Fiuggi, che era convenientemente situata vicino a diversi campi da golf. Sono elettrizzato.
Potrebbe essere che fosse il tuo insegnante di musica?
Vista la tua ammirazione per il cantante scozzese Al Stewart, mi hai consigliato di acquistare Year of the Cat, che è diventato un successo mondiale. Dato che avevo molti 45 anni quando avevo 13 anni, a volte mi paragonavo a lui. Il mio interesse per la sua opinione su “Ti amo” di Umberto Tozzi è iniziato qualche tempo fa. Mi ha assicurato, dolcemente,
che avrebbe potuto scrivere dieci di quelle canzoni ogni giorno perché erano facili da scrivere, e non intendeva fare nulla di male nel dirlo. Quando voleva minimizzare la performance di qualcuno in futuro, diceva: “Beh, l’hai cantata come Claudio Baglioni!” e lo dico sul serio.
Nonostante la sua ammirazione, stava cercando di trasmettere l’idea di avergli reso le cose facili. Ancora tu è stato suonato per la prima volta nella sua casa di Milano e conserverò quel momento per sempre. Anima Latina è stata ispirata da un viaggio con Mogol, che poi ha portato un’amaca dal Sud America, e io ci dondolavo.
Successivamente c’è il cambiamento.
L’arrivo di Grazia Letizia Veronese è stato il catalizzatore che ha messo in moto tutto . I mezzi di informazione e la sua stessa famiglia non erano immuni. Quando io e mio zio ci isolavamo troppo, diventavamo entrambi freddi e spettrali. Tuttavia, era più il bisogno di sfuggire alla realtà che spingeva il desiderio di solitudine. Non so cosa pensasse che stessimo facendo, ma di certo non era ottimista riguardo alle nostre possibilità di successo.
Mio zio Lucio mi informò che il matrimonio di mia madre alla fine era fallito. È rimasto sposato nonostante i suoi timori nei confronti dei media, di un possibile divorzio e delle preoccupazioni finanziarie. Per dimenticarmi del suo bellissimo e carismatico figlio, Luca Filippo, che era il suo unico figlio. Avere fede; ha trovato una dimora tranquilla. Ci sono state molte voci su Battisti, e nel tuo primo libro fai chiarezza.
Era un uomo di destra, che era uno di questi. È una leggenda a pieno titolo. Sebbene lei sospettasse il contrario, si era astenuto dall’allinearsi apertamente con la sinistra, una pratica prevalente all’epoca in cui molti lo facevano per fama o guadagno politico. “Battisti non era né di destra né di sinistra”, ha detto Walter Veltroni, mettendo fine alle polemiche.
Nessuno lo conosce meglio di lui. Indipendentemente dalla segregazione partigiana e dalla propaganda a favore di De Gregori o Guccini, i documenti di mio zio furono ritrovati nei luoghi sotterranei delle Brigate Rosse. Mio nonno ha scoperto una scheda elettorale falsa, a dimostrazione che non aveva votato.
Essendo figlio di Albarita Battisti e nipote, del grande Lucio Battisti, Andrea Barbacane decise di dedicare un libro a suo zio Lucio quando era giovane. Devi leggere questo libro! Attraverso questo stile narrativo-diario, il nipote non risparmia nessuno, compreso il famoso zio e chiunque altro gli sia vicino.
Attraverso foto inedite, lettere di Lucio alla mamma e alla sorella, appunti di quando l’artista era ancora agli esordi e perfino riproduzioni di dipinti realizzati da Battisti prima di diventare famoso, racconta onestamente dei suoi successi e dei suoi difetti.
Questo libro rende omaggio a Cristine Lacroix e Roby Matano, due persone raramente citate dalla stampa ma che hanno avuto un ruolo significativo nell’ascesa alla fama di Lucio. L’artista e ragazzo brillante è stato accolto dal suo perspicace nipote Andrea. Andrea vorrebbe che suo zio fosse vissuto più a lungo; la sua carriera lo ha portato in giro per il mondo, il che ha contribuito, ma c’erano anche altre ragioni, meno affascinanti.
Aneddoti, scavi, incidenti e l’apparente sincerità e simpatia del racconto della nascita furono tra le ragioni per cui i critici e gli ammiratori di lunga data del genio lo lodarono. qualcuno la cui vita è arricchita per sempre dal ricordo del genio che ha cambiato il volto della musica in una nazionel e scala internazionale.
Le narrazioni interconnesse di Luigi Barbacane, il padre di Andrea, e Albarita, sorella, confidente e consigliera di Lucio, ci parlano dell’intera famiglia Battisti; tuttavia il matrimonio di Albarita causerebbe numerosi problemi alla famiglia. Nonostante le abbondanti frecciatine rivolte a Grazia Letizia Veronese, Mogol e Panella, tutti ricevono l’attenzione che meritano. Incontriamo i nonni, Alfiero e Dea,
nelle prime pagine. La loro storia si sviluppa. Fa la sua comparsa Lucio, un ragazzo timido e problematico. Infine, incontriamo l’uomo, un genio, che amavamo e conoscevamo ma che è stato costretto a indossare una maschera che rifletteva il suo ego.
risultata essere di sua proprietà, come risulta dalle pagine. Umanizzando questa figura, questo libro svela la verità sull’uomo la cui prematura scomparsa è qualcosa di cui tutti possiamo pentirci. Per illuminare Lucio, lo straordinario genio di suo zio, e probabilmente tutto il resto, Andrea aveva assolutamente ragione a chiedersi se non meritasse davvero Esso.
Dai punti di forza e dai difetti dell’uomo ai suoi errori e percorsi, tutto il resto è qui, come ci direbbe qualsiasi nipote sensibile che ama sinceramente suo zio, i suoi nonni e i suoi parenti. Nessuno di noi dimenticherà mai questa voce, l’ultimo CD in uscita o qualcosa di simile. Gli anni passarono in relativa oscurità mentre il destino lo tagliava fuori dal meraviglioso mondo che lo circondava,
lasciandoci con nient’altro che la sua musica di cui fare tesoro per l’eternità, un’eredità che vivrà nei nostri cuori e nelle nostre menti, per sempre. Ma il nipote dell’artista era molto critico. dello speciale Rai che ha visto protagonista Poggio Bustone,
Suo figlio è nato da Albarita Battisti e dal compianto, grande cantautore Andrea Barbacane. “Un’ avventura”, “Mi ordini in mente” ed “Emozioni” sono solo alcune delle canzoni che il nipote di Lucio Battisti ha raccontato nell’edizione di domani del settimanale Chi, omaggio al cantante.Lo speciale di Raiuno in memoria di mio zio Lucio Battisti è stato un completo fallimento.
Barbacane sostiene che il brutto servizio eseguito dai cantanti Ruggeri, Morgan e Arisa portò alla seconda morte di zio Lucio. Trovo incredibile che Mogol sia arrivato e abbia ringraziato. Le voci su Zecchino d’Oro sono superiori a quelle su Dieci Ragazze di Ruggeri.
Un’analisi critica del nipote di Lucio Battisti, che smascherò le doti inedite dello zio in un libro intitolato “Il grande inganno e pubblicò la sua analisi critica. Scrive nelle pagine manoscritte: “Cerco di raccontare un Battisti inedito, smentendo una serie di leggende sul suo conto come quella che fosse fascista e finanziere del MSI e che fosse tifoso della Lazio”. Il figlio della sorella di Battisti.
Sembrerebbe che Lucio Battisti non abbia mai avuto evidenti inclinazioni politiche, come hanno affermato i suoi amici e la sua famiglia. La sfiducia dell’artista nel calcio è stata dimostrata quando Barbacane ha rivelato che zio Lucio non aveva votato ma aveva lasciato cartoline elettorali a casa del nonno,
mettendo in dubbio l’esistenza del politico Battisti. Nonno Alfiero fu determinante nella fondazione della Lazio Battisti. Mio padre, pur non essendo un tifoso, una domenica pomeriggio portò mio zio Lucio allo stadio per assistere alla partita decisiva del campionato della Lazio.
Non ultimo, il nipote di Lucio Battisti si è espresso a favore della rimozione del decreto che limitava la musica di Battisti a vinili e cassette. Poter ascoltare la sua musica sulle piattaforme digitali ha portato a Lucio Battisti una gioia immensa. Dice: “Luciano Battisti è patrimonio di tutti e non è proprietà di nessuno,
nemmeno dei familiari”. Dea amata, la madre di Lucio Battisti era la nipote di Pompilio. “C’era un rapporto unico tra lei e Lucio”, ha detto la nonna di Lara. Sua madre era “giustamente prolleca”, come diceva la gente del posto, felicissima del successo di suo figlio, e lui apprezzava molto il suo feedback.